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LUGANODuferco, i due dirigenti: "Mai stati in Congo"

17.03.15 - 14:16
I due dirigenti italiani del gruppo siderurgico Duferco con sede a Lugano si difendono
Duferco, i due dirigenti: "Mai stati in Congo"
I due dirigenti italiani del gruppo siderurgico Duferco con sede a Lugano si difendono

LUGANO - I due dirigenti italiani del gruppo siderurgico Duferco con sede a Lugano, Antonio Gozzi e Massimo Croci, sono stati arrestati a Bruxelles dalle autorità belghe in una indagine per corruzione. Sono sospettati di essere i mandanti degli episodi di corruzione contestati all'ex ministro dell'Economia della Vallonia Serge Kubla, dal 2009 consulente della compagnia. I due arrestati dichiarano la loro "totale estraneità ai fatti" contestati dai magistrati".

L'ex ministro Kubla a febbraio era stato arrestato per 48 ore dal giudice istruttore Michel Claise. Lo scrivono i media belgi. Le bustarelle sarebbero andate all'ex premier congolese Adolphe Muzito per facilitare la diversificazione del business del gruppo in Congo.

I due dirigenti italiani, tramite la Duferco, in un comunicato affermano: "Mai stati in vita loro in Congo, né hanno mai conosciuto politici o funzionari pubblici congolesi o altre persone di quel Paese capaci di aver peso o influenza nell'emanazione di atti amministrativi". Hanno quindi dichiarato al giudice istruttore "la loro totale estraneità ai fatti e confidano in un rapido accertamento della verità da parte della giustizia belga".

La Duferco, in un comunicato diffuso dalla sede di Lugano ha scritto che Gozzi e Croci sono stati ascoltati ieri dal giudice istruttore Claise di Bruxelles da cui si sono recati spontaneamente e si sono resi disponibili per il tempo necessario alle indagini.

Fino a oggi il gruppo siderurgico ha preferito mantenere il riserbo per rispetto al lavoro del giudice istruttore e delle indagini in corso. Oggi tuttavia interviene per confermare prima di tutto "la totale estraneità del gruppo Duferco e dei suoi dirigenti a qualunque episodio di corruzione internazionale, nella Repubblica del Congo o in qualunque altro Paese".

La vicenda, nell'ambito della quale Gozzi e Croci sono stati ascoltati, risale al 2009 e non riguarda direttamente società del gruppo, ma società e interessi economici esterni, riferibili personalmente agli azionisti del gruppo stesso: si è trattato - spiega la nota - di un intervento di natura esclusivamente finanziaria in un settore esterno alle competenze tradizionali del gruppo terminato, tra l'altro, con risultati economici e finanziari negativi.

Gozzi, imprenditore di calcio e acciaio

Antonio Gozzi, chiavarese, 61 anni, per gli amici "il professore", ha una storia come docente di economia e gestione delle imprese per l'Università di Genova ma è soprattutto un esponente di riferimento del mondo dell'acciaio.

Presidente di Federacciai, ceo della Duferco group (oggi la società è controllata dalla cinese Hebei iron and Steel group con il 51% del pacchetto azionario), Gozzi ha gestito importanti processi di salvataggio e rilancio di vecchie siderurgie europee in crisi e dal 1997 si è dedicato alla costruzione del sistema industriale integrato di Duferco in Belgio e Francia.

Ma Gozzi è soprattutto uno studioso della politica e delle strategie industriali, temi sui quali ha prodotto una vasta pubblicistica soprattutto negli anni '90.

Ha anche la passione del calcio e soprattutto per l'Entella, squadra che oggi milita nella serie B italiana. Gozzi ne diventa presidente nel 2007 e investe nel "sogno" per il quale tifava papà Mario: la squadra albiceleste del Tigullio. I risultati non si fanno attendere e l'Entella calcio al termine del campionato 2013-2014 approda alla serie B. Il suo nome, tra l'altro, è comparso più volte nei pettegolezzi sull'esistenza di un ghost buyer che ha portato la Sampdoria a passare dai petrolieri Garrone e all'attuale presidente Massimo Ferrero.

 

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