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CANTONEFacebook e iPhone mandano in tilt le coppie ticinesi

26.02.15 - 06:04
Calano i divorzi in Svizzera. Ma sono sempre di più le unioni che saltano a causa delle nuove tecnologie. L’avvocato: “Si arriva anche a situazioni estreme”
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Facebook e iPhone mandano in tilt le coppie ticinesi
Calano i divorzi in Svizzera. Ma sono sempre di più le unioni che saltano a causa delle nuove tecnologie. L’avvocato: “Si arriva anche a situazioni estreme”

LUGANO - Calano i divorzi in Svizzera, confermando un trend in atto già da qualche anno. Lo dicono le cifre provvisorie dell’Ufficio federale di statistica: 16.500 (circa 2 matrimoni su 5) nel 2014, contro i 17.000 dell’anno precedente. Intanto però tra le cause alla base di una rottura sono sempre più quelle legate alle nuove tecnologie. A livello internazionale alcuni esperti stimano che circa la metà delle relazioni finirebbe a causa di strumenti come cellulare o social network. “Sulle cifre non posso esprimermi - precisa l’avvocato divorzista Daniel Jörg -. Ma è chiaro che negli ultimi anni c’è stato un aumento di casi simili, anche in Ticino”.   

Avvocato, perché questo fenomeno sta sempre più crescendo?

"Non possiamo dire con certezza che le nuove tecnologie fanno saltare le coppie. Ma di certo il mondo virtuale è tra le principali ragioni di litigio. E il litigio spesso trascina marito e moglie al divorzio. Alla base di tutto c’è sempre la noia. È uno stato d’animo che porta a cercare altro. Le nuove tecnologie rappresentano opportunità inimmaginabili fino a qualche tempo fa. Su Facebook, su instragramm si cerca, e si trova, l’evasione".

E poi ci si fa beccare.   

"Sì. Perché spesso chi si lancia in queste situazioni, è in preda alle emozioni e tralascia i dettagli. Capita magari che uno dimentichi sul tavolo il cellulare e proprio in quel momento arrivi un messaggio che non dovrebbe arrivare. Anche se questo è ormai un modello superato".   

In che senso?

"Ora i grossi problemi sono legati a Facebook, alle chat. E lì si consumano anche situazioni estreme. Mi è capitato di conoscere mariti che navigavano su siti d’incontri e chattavano con ragazzine disinibite, o addirittura si mostravano in video in pose osé. Per poi scoprire che quelle stesse ragazzine erano le loro mogli coperte da identità nascoste".  

Già, Facebook è un bel problema.

"E spesso i partner traditi sono bravi a intuire dei segnali. Magari si lascia qualche ‘mi piace’ di troppo sulla bacheca di una persona. E da indizio nasce indizio".  

Qualche caso estremo di cui si ricorda?

"Ci sono mogli che piazzano sull’iPhone del marito un’applicazione che consente di localizzare la loro posizione. Mi è capitato un caso in cui un marito diceva di essere in un posto e in realtà era in un altro con l’amante. E la moglie l’ha beccato in pieno. Tra l’altro oggi c’è chi collega l’iPhone all’iPad o al computer, magari per scaricare foto innocue o altre operazioni comode. Quando una persona ha qualcosa da nascondere questo sistema però diventa un’arma a doppio taglio. Perché magari si cancellano degli indizi dal cellulare, dimenticandosi di cancellarli anche dall’iPad, o viceversa".

In questo ambito si continua a parlare di mariti traditori. Ma le donne sono solo vittime delle nuove tecnologie dunque?

"No. Ci sono anche donne che tradiscono, facendo ricorso a social network o ad altri supporti. Perché quando subentra la noia..." 

Chi è più vendicativo in casi simili? Il maschio o la femmina?

"Le donne riescono a pungere di più. Sono più fini nella vendetta".

L’impressione è che situazioni del genere facciano crescere il rancore nella coppia che sta scoppiando. Lievitano così anche i costi del divorzio?

"No. Non per forza. In generale se i due partner trovano un accordo la faccenda si chiude nel giro di due mesi e costa tra i 3.000 e i 5.000 franchi. Altrimenti si va avanti e i costi aumentano. Sia gli avvocati, sia i giudici, tuttavia, fanno sempre presente alla coppia che l’ideale, sotto ogni punto di vista, è risolvere il tutto in tempi brevi". 

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