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Sia dal Carnevale di Bellinzona che da quello di Chiasso l'invito è al rispetto. Per "evitare problemi"
LUGANO - Va bene ironizzare sulle scappatelle del presidente francese François Hollande, sulla politica locale, o altre tematiche d'attualità, ma meglio lasciar stare il profeta Maometto. L'invito - condizionato evidentemente dal recente attentato alla sede del mensile satirico Charlie Hebdo - arriva dagli organizzatori del Carnevale di Basilea, e da altri carnevali della svizzera tedesca.
Rabadan - "Un'iniziativa direi ragionevole", commenta a caldo Bixio Caprara, presidente della storica manifestazione Bellinzonese che, giunta alla 152esima edizione, si terrà dal 12 al 17 febbraio, cioè tra una manciata di giorni.
"Nel dispositivo di sicurezza che sarà messo in atto si è valutato anche questo aspetto - ammette Caprara -, i responsabili stanno valutando il da farsi. Per adesso non abbiamo fatto niente di particolare, ma il tema è stato preso in considerazione e c'è un accordo in tal senso con la polizia cantonale e comunale", conclude.
Nebiopoli - "Quest'anno non dovrebbero esserci carri con questo tema - ci rassicura Tommy Siegel, responsabile del marketing di Nebiopoli, il carnevale chiassese -. Di base, quindi, abbiamo avuto la fortuna di non dovere imporre un divieto specifico. Va però anche detto che da sempre siamo attenti al rispetto dell'altro e infatti il regolamento parla chiaro e vieta, in linea generale, comportamenti che possono essere ritenuti offensivi o anche pericolosi. Come il fare uso di divise ufficiali dell'esercito o di sue imitazioni. Anche in questo caso, quindi, è meglio evitare".
Un controllo, in quel di Chiasso, c'è poi a monte: "Abbiamo una giuria che gira per visionare i carri anche prima della sfilata. E non ci è stato segnalato nulla che potrebbe essere di palese e cattivo gusto. I nostri quest'anno saranno tutti temi locali, come il Lac, Trenhotel o il virus suzukii della vigna".
