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TICINOInviavano alle casse malati ricette mediche di farmaci, mai forniti ai clienti

29.11.11 - 14:27
Tre farmacisti sono stati rinviati a giudizio per una truffa da un milione e 500 mila franchi. Con loro inquisiti anche impiegati e clienti che stavano al "gioco"
Foto Ti-Press
Inviavano alle casse malati ricette mediche di farmaci, mai forniti ai clienti
Tre farmacisti sono stati rinviati a giudizio per una truffa da un milione e 500 mila franchi. Con loro inquisiti anche impiegati e clienti che stavano al "gioco"

LUGANO - Inviavano alle casse malati ricette mediche riferite a farmaci che in realtà non venivano forniti ai clienti, ai quali tuttavia, in cambio del nome utilizzato sulla ricetta, concedevano dei buoni equivalenti per l'acquisto di altri prodotti.

Tre farmacisti, un uomo e due donne, sono stati rinviati a giudizio alle Assise correzionali di Mendrisio e di Lugano dalla Procuratrice Fiorenza Bergomi.  Oltre ai tre, sono coinvolte ed inquisite altre 60 persone, In particolare si tratta di impiegati delle farmacie e di quei clienti che si sono prestati alla truffa. Contro di esse sono stati emessi dei decreti d'accusa.

Grazie a questo meccanismo è stato accertato un danno complessivo nei riguardi delle casse malati, della SUVA e dell'AI di oltre 1 milione e 500 mila franchi, con un indebito e diretto profitto di almeno 500 mila franchi.
Il farmacista è accusato pure di aver svolto commercio di prodotti anfetaminici senza alcuna autorizzazione, e di aver importato illegalmente e venduto altri medicamenti non omologati in Svizzera. Una delle due donne coinvolte invece è accusata di aver falsificato alcune ricette mediche, ampliando così i rimborsi dovuti. I reati sarebbero stati commessi fra il 2004 e il 2009.

Accusa - Per l'uomo l'accusa contempla la truffa ripetuta, l'infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti, l'infrazione alla Legge  federale sui medicamenti e i dispositivi medici. Le due donne dovranno invece rispondere entrambte di truffa ripetuta e una di esse è accusata anche di falsità in documenti.

La pena - Il processo avverrà con la formula del rito abbreviato. La Procuratrice Pubblica, anche in considerazione del fatto che i danneggiati sono nel frattempo stati indennizzati, ha proposto per le tre persone coinvolte una condanna alla pena detentiva rispettivamente di 22 mesi, 15 mesi e 10 mesi con una sospensione condizionale di due anni. La difesa sarà assicurata dall'Avvocato Luca Marcellini.

L'inchiesta, tecnicamente complessa, è stata resa possibile anche grazie alla positiva e dinamica  collaborazione dell'Ufficio del farmacista cantonale.

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