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LUGANOGli sms della "finta Bea". Siciliano scoppia in lacrime

22.11.10 - 10:50
Letti in aula i messaggi mandati da Siciliano spacciandosi per la moglie. Ricostruito il tortuoso percorso seguito dall'uomo prima di liberarsi del cadavere
Ticinonline Manuel Meleleo
Gli sms della "finta Bea". Siciliano scoppia in lacrime
Letti in aula i messaggi mandati da Siciliano spacciandosi per la moglie. Ricostruito il tortuoso percorso seguito dall'uomo prima di liberarsi del cadavere

LUGANO - E' un Marco Siciliano visibilmente nervoso quello apparso davanti alle Assise Criminali di Mendrisio a Lugano questa mattina. Il terzo giorno del processo per l'omicidio di Beatrice Sulmoni si apre con l'analisi degli sms inviati dal 32enne fisioterapista nei giorni tra l'omicidio e il ritrovamento del corpo della Sulmoni. L'aula del Tribunale di Lugano è meno affollata rispetto ai primi due giorni.

Sms - Vestito con una felpa nera e pantaloni dello stesso colore, lo sguardo quasi perennemente abbassato, Siciliano è apparso alquanto scosso da alcuni messaggini, letti in aula dal giudice Agnese Balestra-Bianchi. Tra gli altri quelli mandati ad un'amica della moglie, con la quale Beatrice avrebbe dovuto incontrarsi a pranzo pochi giorni dopo l'omicidio. Siciliano, rispondendo agli sms, ha simulato un allontanamento della moglie dopo la (presunta) litigata tra i due la sera del 25 marzo, e avrebbe guadagnato qualche giorno di tempo.

"Finta Bea" - Il 27 marzo Siciliano non lavora, e scambia messaggi sms con l'amante, P. Lei, ignara di tutto, arriva a ipotizzare in un messaggio una fuga  di Beatrice per un weekend  al mare con un presunto amante. Lo scambio di messaggi prosegue per tutta la mattina. Entra in ballo per la prima volta anche la "finta Bea", come è stata ribattezzata: ovvero Siciliano che scrive, dal telefono della moglie, fingendo di essere lei. Messa in scena durante la quale Siciliano scrive sms al suo numero da quello di Beatrice.

"Va tutto bene" - La "finta Bea" scrive prima ad una sorella, poi al fratello, ribadendo di volere stare sola per riflettere e di prendersi cura del figlio. Gli sms cercano di rassicurare la famiglia, compreso il padre già provato per una grave malattia, che va tutto bene. Sabato Siciliano e P. vanno a pranzo insieme a Morcote. Nel pomeriggio, continua lo scambio di sms tra la "finta Bea" e Siciliano.

Passo falso - Siciliano rischia di tradirsi con l'amica, con la quale Beatrice si sarebbe dovuta incontrare per pranzo. Verso il tardo pomeriggio la donna riceve questo sms: "Ciao scusami anche con le altre, ho litigato con Marco e voglio restare sola". "Strano - ha detto a verbale l'amica - che Bea mi facesse una confidenza di questo tipo". Il giorno dopo la donna chiede via sms a Beatrice come stava. "Ciao non sto bene e con Marco non va meglio, Domani ho un consulto medico". L'amica tenta di avere notizie di Bea fino al venerdi, quando Siciliano pone fine alla messinscena gettando la scheda Sim del telefonino a Paradiso.
 
In Italia - La sera del 27 Siciliano avverte la cognata che Beatrice sarebbe tornata a casa, ma solo se non ci fosse stato il marito. Siciliano le comunica quindi che se ne sarebbe andato, mentre in realtà andò in Italia a disfarsi del cadavere. Passata la frontiera, il 32enne compie un lungo giro che lo porta fino alle porte di Milano. La procuratrice generale aggiunta Item consegna alla corte i tabulati telefonici provenienti dall'Italia, che localizzano Siciliano in vari punti della provincie di Como e Milano. La presidente elenca varie località: Drezzo, Lentate, Grandate, Luisago, Cermenate fino ad arrivare a Monza e alle porte di Milano. Il pp Item mostra una cartina con il tragitto percorso da Siciliano. Alle 22.30 è in territorio di Como, a Cernobbio verso le 23.20. Nello spazio di tempo fino alle 00.06, quando Siciliano aggancia l'antenna di via Odescalchi a Chiasso, Siciliano si muove sulle strade del Lario fino ad Argegno, dove si libera del cadavere.

Padre premuroso - Nel frattempo la cognata di Siciliano aspetta la sorella a casa, ad Obino, ma questa non si presenta. "Abbi cura di L. (il figlio della coppia, ndr) e digli che gli voglio bene" scrive la "finta Bea" alla donna. Siciliano, nel weekend seguente, gioca il ruolo del padre preoccupato per la sorte della madre di suo figlio e, contemporaneamente, l'innamorato premuroso con l'amante, e il marito in pensiero per la moglie. Le raccomanda, ad esempio, di non prendere farmaci, che potrebbero nuocerle alla salute.

Le lacrime - Domenica 29 è il giorno del pranzo dalla famiglia dell'amante. Pomeriggio e sera Siciliano scambia  teneri sms con l'amante. Un momento straziante del dibattimento è la rilettura del testo dell'sms che la "finta Bea" scrive al suo bambino, e che il padre poi mostra al figlio preoccupato per la mamma scomparsa. Siciliano non riesce a trattenere le lacrime, piange mentre la presidente Balestra-Bianchi continua a leggere i testi degli sms di quel giorno, inviati dalla "finta Bea" ai familiari e alle amiche, alle quali scrive che avrebbe consultato uno psichiatra il giorno dopo.

Red

Foto Ticinonline Manuel Meleleo

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