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VATICANOIl Papa a colloquio con Schneider-Ammann

07.05.16 - 11:22
Il dramma dei migranti, i conflitti in Medio Oriente e la situazione dei Paesi subsahariani sono stati al centro delle discussioni
TiPress
Il Papa a colloquio con Schneider-Ammann
Il dramma dei migranti, i conflitti in Medio Oriente e la situazione dei Paesi subsahariani sono stati al centro delle discussioni

CITTÀ DEL VATICANO - Il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann è stato ricevuto stamani in udienza privata da papa Francesco. L'incontro, durato una ventina di minuti, è stato dedicato in particolare al flusso di profughi verso l'Europa. Il consigliere federale si è detto contrario all'impiego dell'esercito alle frontiere svizzere per fronteggiare la crisi migratoria. In tutt'altro ambito, papa Bergoglio ha mostrato grande interesse per il modello elvetico di formazione duale - a scuola e nelle imprese - come strumento di lotta contro la disoccupazione giovanile.

Negli incontri bilaterali ad alto livello Schneider-Ammann era accompagnato da una delegazione con rappresentanti della politica, delle autorità militari (all'indomani della cerimonia di giuramento di 23 nuovi membri del Corpo della Guardia svizzera pontificia) e della Chiesa riformata.

Tra gli altri la delegazione svizzera, di una decina di persone, comprendeva la presidente del Consiglio nazionale Christa Markwalder (PLR/BE) e il presidente della Federazione delle Chiese evangeliche della Svizzera (FCES) Gottfried Locher.

In una conferenza stampa al termine dell'incontro con papa Bergoglio, Schneider-Ammann ha affermato di aver illustrato al suo interlocutore - che si è mostrato molto interessato - la politica migratoria elvetica: per Berna si tratta di aiutare i Paesi in crisi in modo da agire alla fonte dei flussi migratori. Il presidente della Confederazione ha anche fatto notare che i costi degli interventi nelle regioni che fanno i conti con conflitti sono inferiori a quelli della gestione di profughi in Europa.

Davanti ai media, il capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha dichiarato di essere contrario all'impiego delle forze armate per la protezione delle frontiere in caso di forte afflusso di profughi. «Per me ai confini deve andare la Protezione civile, non l'esercito».

Lo scorso 20 aprile il Consiglio federale aveva indicato che, in caso di afflusso particolarmente massiccio di profughi, intende mettere a disposizione delle guardie di confine 2000 soldati. Contemporaneamente il governo aveva chiesto al Dipartimento federale della difesa e della protezione della popolazione (DDPS) di precisare il ruolo dei militi.

Facendo eco al suo discorso di ieri, pronunciato dopo aver ricevuto il premio internazionale Carlo Magno, il papa ha manifestato a Schneider-Ammann la sua preoccupazione quanto all'integrazione dei migranti in Europa, ha detto il presidente della Confederazione ai media.

«Sogno» un'Europa pronta a «soccorrere come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo», un'Europa «in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l'essere umano», aveva dichiarato ieri il pontefice.

Dal canto suo il Vaticano in una nota odierna segnala che «attenzione particolare è stata riservata al tema della migrazione e delle politiche di accoglienza e integrazione, nel contesto attuale del Continente europeo. Si è discusso, pure, dei conflitti in Medio Oriente e della situazione dei Paesi subsahariani, rilevando la necessità di rafforzare l'impegno in corso per favorire la sicurezza e la pace».

Nella conferenza stampa il presidente della Confederazione ha rilevato anche il grande interesse di papa Bergoglio per il sistema formativo elvetico duale come strumento per lottare contro la disoccupazione giovanile. Schneider-Ammann ha insistito anche sui pregi della formazione continua, del partenariato sociale e di un mercato del lavoro «non imprigionato dalle leggi».

«Estremamente felice» di aver incontrato il pontefice, il presidente della Confederazione lo ha invitato in Svizzera. Il Santo Padre non ha ancora risposto alla sollecitazione.

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COMMENTI
 

elvetico 7 anni fa su tio
1. Schneider-Amman ha il compito di difendere lo Stato (Svizzera) da qualsiasi ingerenza esterna; 2. Bergoglio ha il compoito di difendere la Cristianità da qualsiasi ingerenza esterna, principalmente islamica. Detto questo: parlino pure di tutto quello che gli pare, ma a titolo privato.

mgk 7 anni fa su tio
Non ascoltare le idiozie di Franceschiello

Mac67 7 anni fa su tio
penso che il premio "carlo magno" dato dalla Germania per giustificare la politica della Merkel, e l'ingerenza geopolitica del laticano sia veramente scandalosa. il nostro Consigliere ha regalato altra ricchezza per i tesori artisti del Vaticano... che tristezza. Leggendo "l'avarizia" di Fittipaldi ( basato sui documenti usciti dal vaticano) penso che Bergoglio avrebbe anni e anni di lavoro al proprio interno, prima di esprimere giudizi di approvazione o disapprovazione di stati laici. Non trovo sia giusto che rappresentanti di stato, capi di stato vadano in udienza e che il pontefice cerchi di controllare la politica. Il Vaticano Spa, non sa neppure quanti soldi possiede. Rispetto i credenti, e penso si debba scindere la struttura vaticano, dai credenti. Consiglio la lettura del libro e qualche riflesdione sul valore non del Cristianesimo, ma della struttura di potere e controllo geopolitico del vaticano come Spa
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