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SVITTOAgente uccise un moldavo, processo d'appello su ricorso dell'accusa

20.01.15 - 18:45
L'uomo era stato condannato in primo grado nell'aprile 2014 a 15 mesi di carcere con la condizionale per omicidio colposo e lesioni personali
Agente uccise un moldavo, processo d'appello su ricorso dell'accusa
L'uomo era stato condannato in primo grado nell'aprile 2014 a 15 mesi di carcere con la condizionale per omicidio colposo e lesioni personali

SVITTO - È stato rievocato oggi davanti al Tribunale cantonale di Svitto il caso del poliziotto che nel settembre 2012 aveva ucciso a Rickenbach (SZ) un 24enne moldavo durante un controllo su un veicolo rubato. L'uomo era stato condannato in primo grado nell'aprile 2014 a 15 mesi di carcere con la condizionale per omicidio colposo e lesioni personali, ma il pubblico ministero aveva presentato ricorso. La sentenza di appello sarà comunicata alle parti per iscritto nei prossimi giorni.

Il procuratore ha ribadito oggi la sua richiesta, una pena di cinque anni e tre mesi di reclusione per omicidio intenzionale, negando uno stato di legittima difesa. La difesa ha da parte sua chiesto di nuovo il proscioglimento dell'agente.

Il pubblico ministero non vuole soltanto una pena più severa, ma anche chiarimenti su come deve comportarsi la polizia in determinate situazioni, ravvisando diverse contraddizioni nella sentenza di primo grado del Tribunale penale.

I fatti risalgono al 12 settembre 2012. L'agente in questione, oggi 38enne e trasferito nel servizio interno della polizia cantonale, aveva aperto il fuoco contro un minibus rubato nella notte precedente a Schattdorf, presso Altdorf (UR) e fermato per un controllo. All'interno si trovavano il 24enne moldavo, ricercato nel canton Zurigo per violazioni alla legge sugli stranieri, e un suo cugino di 25 anni. Entrambi erano disarmati. Il giovane, gravemente ferito, era morto sul posto. Il cugino, fuggito a piedi, era stato catturato il giorno dopo ed era stato poi espulso dalla Svizzera.

In aula, il poliziotto ha ribadito di essersi sentito minacciato, male interpretando un repentino movimento di braccio di uno degli occupanti del veicolo. La pubblica accusa sostiene invece che il funzionario non ha rispettato le basilari regole tattiche della polizia e ha usato l'arma senza una ragione valida. I genitori dell'ucciso hanno chiesto, in una lettera letta dal loro avvocato in inglese, un risarcimento di 500'000 franchi.

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