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SVIZZERALa capacità delle reti di comunicazione mobile va aumentata

25.02.15 - 12:53
Il Consiglio federale ha adottato oggi un rapporto, in cui delinea una serie di possibili soluzioni
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
La capacità delle reti di comunicazione mobile va aumentata
Il Consiglio federale ha adottato oggi un rapporto, in cui delinea una serie di possibili soluzioni

BERNA - In futuro l'aumento della capacità delle reti di comunicazione sarà inevitabile. Per tenere il passo con questa evoluzione, il Consiglio federale ha adottato oggi un rapporto, in cui delinea una serie di possibili soluzioni che consentano di trasportare la crescente quantità di dati.

Secondo il governo, le opzioni sono molteplici: vanno dall'uso di frequenze di radiocomunicazione supplementari all'introduzione di nuove tecnologie passando per l'infoltimento delle reti con la costruzione di nuove antenne. I limiti (oggi tra 4 e 6 volt per metro) imposti dall'ordinanza sulla protezione delle radiazioni non ionizzanti (ORNI) impediscono tuttavia di aumentare la potenza degli impianti esistenti.

Nell'elaborazione del rapporto si sono valutati diversi adeguamenti del quadro legale. Un allentamento dei valori limite fissati dall'ORNI (portandoli a 10 volt per metro) permetterebbe di sfruttare meglio i siti esistenti e di ridurre sensibilmente quelli nuovi necessari in futuro per l'edificazione di antenne supplementari. Questi provvedimenti si tradurrebbero però in un aumento delle radiazioni in prossimità delle stazioni di base, spiega l'Esecutivo.

Il rapporto, realizzato in adempimento a due postulati del PLR, vuole servire da filo conduttore per il dibattito parlamentare. Da queste discussioni emergerà l'eventuale necessità di un adeguamento dell'ORNI. Stando ai due atti parlamentari, in Svizzera i valori limite sono dieci volte più severi rispetto a quelli vigenti all'estero. Dal canto suo, il governo sottolinea che i limiti erano stati fissati per evitare i possibili effetti nocivi a lungo termine di questo irradiamento elettromagnetico.

Il documento pubblicato oggi è stato redatto sotto l'egida dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), con la collaborazione degli uffici federali dell'ambiente (UFAM), della sanità pubblica (UFSP), dei trasporti (UFT) e dello sviluppo territoriale (ARE).

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