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Scelte sbagliate e crisi potrebbero far diminuire drasticamente le monoposto del mondiale
AUSTIN (USA) - Con Caterham e Marussia che hanno detto più addio che arrivederci, saranno solo diciotto le monoposto al via del Gp di Austin e il “rischio” dell’obbligo di una terza vettura obbligatoria per il 2015 è reale. Ferrari e McLaren sono contrarie, altri team sono attendisti.
Bernie Ecclestone nei contratti con gli organizzatori dei Gp e le televisioni ha una clausola che lo obbliga a schierare diciotto monoposto ed è perciò concreto il pericolo di “ricatti” perché venga raggiunto il numero richiesto. Il boss della F1 parlando a Sky ha tuttavia fatto intravedere un altro scenario:“Si potrebbe anche scendere a quattordici monoposto, se perdessimo altri due team... Se resteranno solo diciotto macchine, non sarà comunque un dramma, ma è vero che abbiamo bisogno dei piccoli team. La verità è che occorre cambiare le regole e cambiare i motori”.
Sotto accusa l’introduzione delle costosissime power unit in luogo dei tradizionali motori V8 aspirati. Una fornitura stagionale costa circa 20 milioni di euro, una cifra che ha reso agonizzanti alcune squadre e che sta mettendo in crisi anche i costruttori.
itm/red
