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Il difensore ticinese non vede l'ora di scendere sul ghiaccio con la sua nuova squadra. Intanto il Lugano gioca a Davos, l'Ambrì a Rapperswil
LOSANNA - Si disputa questa sera - lunedì 22 dicembre - il 32esimo turno di LNA. Trasferte insidiose per le ticinesi, mentre il Losanna di Nodari ospita lo Zugo.
Dopo la pausa dedicata alle Nazionali riprende il campionato svizzero di hockey. Non saranno due partite semplici per Lugano e Ambrì, i quali sfideranno lontani dalle mura amiche rispettivamente Davos e Rapperswil. I bianconeri proveranno a invertire la tendenza di cinque sconfitte consecutive in casa della capolista, mentre i leventinesi – se vogliono restare al passo delle dirette concorrenti per i playoff – dovranno assolutamente centrare il primo successo contro i fanalini di coda, dopo le due battute d’arresto rimediate negli unici due incontri disputati finora.
Dal canto suo il Losanna del neo vodese Matteo Nodari proverà a rosicchiare qualche punto ai Tori per riuscire a mettersi al sicuro al più presto. "Non sarà facile, lo Zugo è sempre una squadra insidiosa", ha dichiarato proprio il difensore ticinese. "Per quanto mi riguarda venire a Losanna adesso è stato inaspettato, ma sono davvero felice di essere qui. Mi sarei dovuto trasferire al termine della stagione, ma alla fine i due club hanno optato per questa soluzione. Questa sera e domani non penso di giocare perché non conosco ancora i meccanismi della squadra, anche se il coach mi ha comunque detto di tenermi pronto".
Fra le cinque squadre che si giocheranno presumibilmente gli ultimi due posti per i playoff, i vodesi sono quelli messi meglio: "Ho firmato con una squadra che ha ambizioni e per un hockeista avere un certo tipo di stimoli è importante e motivante. Non vedo l’ora di giocare".
Il Losanna predilige il gioco difensivo e per un elemento con le caratteristiche di Nodari – che non disdegna le proiezioni offensive – non dovrebbe essere un problema adattarsi. "Mi auguro di trovare il mio ruolo al più presto all’interno della squadra. Gobbi? Non ci conoscevamo bene, ma siamo già affiatati. Mi ha accolto alla grande, così come il resto della squadra. Mi sono stupito che tutti i miei nuovi compagni abbiano subito cercato di mettermi a mio agio, sono contento».
