Il 49enne allenatore ci ha raccontato dell'incontro con il presidente bianconero: «Ci siamo presi un paio di giorni per pensare. Di solito chiedo contratti medio-lunghi»
LUGANO - L'incontro c'è stato, la stretta di mano ancora no: Vincenzo Vivarini non si può considerare il nuovo allenatore del Lugano. Però qualcosa è stato seminato, nell'attesa che magari germogli.
Il 49enne tecnico abruzzese ha chiacchierato per un paio d'ore abbondanti con Renzetti. Ha voluto sapere tutto quel che è, rappresenta e può dare il Lugano: le strutture, le potenzialità, le possibilità di mercato e le ambizioni. Contemporaneamente ha "mostrato" al presidente bianconero quel che è il suo modo di lavorare.
Il risultato?
«Ci siamo presi un paio di giorni per pensare - ha ammesso proprio mister Vivarini - poi ci risentiremo e vedremo se si potrà concludere».
Il nodo è stato l'ingaggio?
«Per nulla: di soldi non abbiamo neppure parlato. Io devo cambiare campionato, calcio: volevo sapere alla perfezione quel che mi attendeva. Ora che sono a conoscenza di quel che mi aspetta, occuperò il mio tempo studiando le partite del Lugano e i giocatori di quest'anno. Poi parlerò nuovamente con il presidente».
Si può dire che il vostro è stato il primo appuntamento tra dei futuri coniugi?
«Forse - ha aggiunto ridendo l'allenatore - di sicuro l'interesse c'è. Lugano è una piazza importante. La Super League è un campionato importante. Penso, in ogni caso, che anche la società sia "stuzzicata". Il presidente Renzetti già mi conosceva ma voleva sapere di più sui miei metodi di lavoro, voleva capire come è composto il mio staff...».
Ed è rimasto impressionato.
«Direi interessato. Però ripeto: non si è deciso nulla».
Non si è toccato l'argomento soldi, quello "durata" sì però. Lei, in carriera, ha accettato anche contratti annuali?
«Questa è una delle questioni da approfondire. Sono abituato a pensare a medio-lungo termine, a muovermi con contratti lunghi».
Almeno biennali?
«Esatto, così da avere tempo per far sviluppare un progetto. Non so se questa opzione è possibile a Lugano. Ne riparleremo».