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La noia della cerimonia del Pallone d’Oro continuerà ancora per qualche anno, parola di Arno Rossini: “Non vedo altri calciatori in grado di vincere oltre ai soliti due”
ZURIGO - Ultimamente - e con ultimamente intendiamo gli ultimi otto anni - la cerimonia di assegnazione del Pallone d’Oro è divenuta parecchio noiosa. A vincere, con buona pace di tutti i "Pro" pallonari del continente, sono infatti o Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. O uno o l’altro. O l’argentino, che di trofei ne ha collezionati cinque, o il portoghese, che ne ha invece messi insieme tre. Gli altri hanno fatto da spettatori.
Ma davvero la Pulce e CR7 sono così tanto più forti dei rivali?
Davvero non esistono altri calciatori in grado di - non diciamo batterli - ma almeno insidiarli?
“Secondo me - è intervenuto Arno Rossini - ci dovremo accontentare di vederli vincere ancora per un po’. Ancora per qualche anno. Al momento, infatti, non vedo giocatori che possano sorprenderli”.
Ma in questi premi si guarda all’effettivo valore dell’atleta o a pesare sono più che altro la politica, le amicizie, la simpatia...
“Vale tutto, però Messi e Ronaldo sono davvero i più forti. Lionel è come il Papa. Lui è il massimo nel calcio come Francesco è il massimo nella Chiesa. Sotto di l’argentino ci sono i Cardinali. Qui c’è spazio per Cristiano e per Neymar”.
La prossima estate, in Francia, si giocherà l’Europeo. Sarà una buona occasione per qualche altro pretendente al trono per mettersi in mostra.
“No, non scherziamo, non cambierà nulla. Chiunque riuscirà a fare bene nella manifestazione continentale non farà altro che correre per il terzo posto. I primi due sono già prenotati”.
Per quanto?
“Almeno due o tre anni”.
Ma Messi e Ronaldo, almeno un difetto ce l’hanno?
“È difficile… il primo, la Pulce, non riesce mai a incidere con la maglia della Nazionale. Ecco, direi questo, se proprio devo trovargli un "contro". Ma tenete conto che - a parer mio - stiamo parlando del giocatore più forte di sempre dopo Maradona”.
Il portoghese?
“Gioca poco per la squadra. Al contrario del rivale è spesso avulso dal gioco. Però come cannoniere…”.
E se giocassero insieme?
“Se avessero l’intelligenza per rispettare l'uno gli spazi dell'altro sarebbero devastanti. Ma non accadrà: sono e saranno sempre avversari. Sono come Ambrì e Lugano, incompatibili”.
