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PANATHLONTra tecnologia e doti umane

28.10.16 - 10:28
Ha avuto luogo un'interessante tavola rotonda promossa dal Panathlon Club Lugano sulle nuove sfide dell’arbitraggio
Tra tecnologia e doti umane
Ha avuto luogo un'interessante tavola rotonda promossa dal Panathlon Club Lugano sulle nuove sfide dell’arbitraggio
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LUGANO - «Le nuove sfide dell’arbitraggio. Tra tecnologia e doti umane: fin dove l’una e fin dove le altre», è stato il tema di un’interessante tavola rotonda promossa dal Panathlon Club Lugano, moderata da Sergio Ostinelli, per anni giornalista sportivo della RSI, alla quale hanno preso parte l’ex-capo degli arbitri svizzeri Francesco Bianchi e l’attuale numero uno del Dipartimento arbitrale in seno alla FIFA.

«Per ben 120 anni il mondo del calcio è vissuto, praticamente, senza particolari marchingegni tecnologici, ha sottolineato Francesco Bianchi. C’era un uomo tutto vestito di nero con orologio e un semplice fischietto, coadiuvato da due segnalinee (oggi assistenti). Nel 1970 sono stati introdotti i tanto temuti cartellini: giallo o rosso, a dipendenza della gravità dell’infrazione, più, ma solo in Svizzera, quello verde, per consentire l’entrata in campo dei soccorritori in caso di ferimento. Nel 1997 hanno fatto la loro apparizione le bandierine elettroniche e, ultimamente la schiuma-spray per definire l’esatta posizione della barriera nei calci di punizione. Tanti gli interessi entrati in gioco, attualmente, soprattutto di carattere economico che mettono a dura prova il comportamento della terna arbitrale. Nessuno vorrebbe perdere, in particolare nelle grandi competizioni a livello internazionali. Ecco che, da alcuni anni a questa parte, si hanno fatto la loro apparizione due importanti innovazioni tecnologiche. Alludo alla “goal line technology” , che, in caso di gol fantasma stabilisce con esattezza se la palla è entrata o meno in porta. La seconda è rappresentata dalla video assistenza. Sulla prima, Massimo Busacca ha affermato che la commissione arbitrale si è espressa con un sì convinto mentre che sulla seconda verrebbe usata solo per determinati episodi. Va pur detto che la Swiss Football League ha giudicato la prima innovazione “troppo onerosa la spesa che sarebbe ricaduta sui club”. Attualmente questo supporto è in uso nelle competizioni FIFA e UEFA nonché in Premier League, Bundesliga, Serie A e Ligue 1. Busacca ha riconosciuto che la tecnologia non risolverà del tutto i problemi. La personalità dell’arbitro dovrà, comunque, essere centrale. Quello che è certo che non si farà marcia indietro. Si procederà, passo per passo, alfine di poter giungere ad una soluzione ottimale, possibilmente condivisa da tutti gli “addetti ai lavori”».

 

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