ATTUALITÀ SETTIMANALEIl mercato azionario svizzero? Un mercato redditizio!

L’ SMI ha proseguito il suo percorso di recupero e nella settimana appena trascorsa si è riportato in prossimità della soglia dei 9000 punti, in altre parole l’indice svizzero è sul punto di entrare in performance positiva da inizio anno. Se occorreva un’ulteriore dimostrazione, le cifre ci dimostrano come l’intervento di metà gennaio della BNS nella realtà abbia avuto un impatto ben inferiore a quello che, con eccessivo catastrofismo, la stampa e l’opinione pubblica hanno ingigantito con toni allarmistici ingiustificati.

Nel frattempo si fa vieppiù chiara la linea perseguita dalla BNS: nella retorica si era detta pronta ad intervenire con decisioni puntuali qualora lo ritenesse necessario, e questa eventualità si è verificata solamente quando il CHF era sceso momentaneamente sotto la parità con l’EUR. In quell’occasione, l’intervento è stato limitato a 40 miliardi ed aveva riportato rapidamente stabilità al cambio. Successivamente, il CHF si è indebolito a seguito di normali fluttuazioni sui mercati senza nessun intervento della BNS, i cui averi in valute estere sono addirittura calati.

La maggiore chiarezza sulla posizione della BNS coincide con una stagione di risultati trimestrali che hanno poco più che confermato le previsioni numeriche, ma che si stanno dimostrando molto rassicuranti sotto l’aspetto delle guidances, che sono state opportunisticamente ridimensionate, ma che alla luce dell’evoluzione reale del CHF hanno le premesse per essere più facilmente raggiunte a fine anno.

La borsa, dopo questo veloce recupero, si trova nuovamente in una zona di valutazione elevata, ben al di sopra della sua media storica, a conferma di come il mercato stia in questo momento reagendo principalmente all’evoluzione delle guidances, e solo in seconda battuta alla crescita degli utili. Con queste premesse positive di stabilità valutaria e di utili annuali tutt’altro che compromessi, l’SMI sta per entrare nella stagione dei dividendi, che nel caso del mercato elvetico ha la peculiarità della distribuzione che avviene per la quasi totalità delle maggiori società durante i mesi primaverili.

I primi a creare sorprese positive in tema di dividendi sono stati i titoli del settore finanziario, con UBS che l’ha raddoppiato dopo aver annunciato che farà ritorno ad una situazione reddituale che riaprirà il gettito fiscale, Vontobel che l’ha incrementato del 19% e CS del 40%. Conferme sono giunte anche dagli assicurativi che generalmente sono nelle parti alte della classifica dei rendimenti. Anche le 3 maggiori capitalizzazioni dell’indice offrono in modo consistente un dividendo molto attrattivo, e di fatto l’SMI risulta essere un indice particolarmente denso di titoli a basso profilo di rischio ed elevata distribuzione agli azionisti.

Considerato come sia altamente probabile che sia stata la seconda misura attuata dalla BNS, ossia il passaggio a tassi d’interesse negativi, a far diminuire la domanda di CHF e quindi a stabilizzare il cambio, ecco che il rendimento da dividendo elevato, assieme al rischio contenuto dei maggiori titoli dell’indice, abbiano reso particolarmente interessante l’SMI: l’elevata valutazione del mercato, cresciuta più velocemente dell’evoluzione effettiva degli utili, potrebbe essere la risultante di una domanda da parte di istituzionali e investitori che tradizionalmente fanno capo al mercato obbligazionario, ma che in questo momento non trovano opportunità d’investimento con reddito sufficiente.

Visto che la Svizzera è uno dei sempre meno numerosi paesi a potersi fregiare di un rating AAA presso tutte le maggiori agenzie (S&P, Moodys e Fitch), e vista l’imminente stagione della distribuzione dei dividendi, riteniamo che questo sia il motivo principale d’interesse per il mercato azionario elvetico nelle prossime settimane.

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