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ATTUALITÀMercato azionario, buon inizio 2015 in Svizzera

12.01.15 - 14:29
La conferma della deflazione affiorata in Europa a dicembre ha riacceso le speculazioni
Mercato azionario, buon inizio 2015 in Svizzera
La conferma della deflazione affiorata in Europa a dicembre ha riacceso le speculazioni

LUGANO - L’indice Svizzero non è riuscito a concludere l’anno sopra la soglia dei 9000 punti raggiunti a cavallo tra novembre e dicembre ed in seguito brevemente riconfermati nel periodo natalizio. Alcuni deboli dati macroeconomici negli Stati Uniti ed il brusco e continuato calo del prezzo del petrolio hanno di fatto temperato lo slancio delle varie borse mondiali a fine anno. Da parte sua, l’SMI non ha beneficiato di argomenti sufficienti per chiudere l’anno oltre un livello peraltro unicamente simbolico.

Diverso il discorso a gennaio: la conferma della deflazione affiorata in Europa a dicembre ha riacceso le speculazioni sulle prossime mosse delle banche centrali, con un aumento delle probabilità di un intervento accomodante della BCE e un allentamento della pressione sulla FED per implementare misure restrittive. Durante la giornata di venerdì si era diffusa la voce inufficiale di un prossimo programma di ampio raggio di acquisto di titoli obbligazionari da parte della BCE, che ha peraltro destabilizzato l’andamento intraday delle quotazioni.

In Svizzera, in evidenza durante tutta la settimana i titoli di Novartis, che in poche sedute ha improvvisamente e repentinamente allargato a proprio favore il rapporto relativo di lungo periodo con la concorrente (ma anche partecipata minoritaria) Roche. I volumi elevati riscontrati su Roche in fine d’anno suggeriscono una possibile ondata di presa di utili per uno dei titoli con maggiore performance annuale da parte di istituzionali, con uno switch su Novartis favorito anche da un upgrade di Novartis e contemporaneamente un downgrade di Roche da parte di CS, sostanziati da uno studio dettagliato.

Si è invece mostrato del tutto indifferente ad una diminuzione di rating (da parte di Société Générale) il titolo della Zurich Insurance, che si è mosso lateralmente malgrado l’avversa raccomandazione. Il razionale del downgrade era infatti l’elevata esposizione del titolo al mercato statunitense, dovuto ad una compressione dei margini e della top line. Tuttavia, proprio per il fatto che Zurich sia esposta negli Stati Uniti, essa sta beneficiando del veloce apprezzamento del dollaro, mentre l’argomento del dividendo, che sarà versato tra pochi mesi e che è tra i più elevati in assoluto per un titolo comunque conservativo e poco volatile, acquisisce progressivamente d’importanza e potrebbe dare rinnovato momentum al titolo.

Il settore bancario occupa in vece il fondo della lista SLI, dopo che i maggiori istituti elvetici hanno perso terreno, come d’altronde tutto il settore bancario in Europa, a seguito della pesante correzione causata dall’aumento di capitale del Banco Santander. Si sono mossi bene anche i titoli ciclici, tra i quali segnaliamo Lonza, Givaudan e Clariant.

La Banca Nazionale ha annunciato il suo consuntivo annuale, riportando un utile di 38 miliardi CHF che di norma dovrebbe significare una distribuzione straordinaria di dividendo in favore della Confederazione e dei Cantoni, aprendo di fatto un dibattito politico. Da parte sua però la BNS può far valere il fattore contabile di un bilancio la cui somma si è gonfiata vistosamente a causa della politica di difesa del cambio on l’Euro, aumentando di conseguenza la potenziale volatilità degli utili futuri e quindi giustificando la necessità di maggiori riserve per poter garantire anche in futuro di mantenere la parità al livello attuale.

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