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L'OSPITEScuola pubblica e Stato

21.12.10 - 16:14
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Scuola pubblica e Stato

Sull'argomento scuola pubblica non si può essere banali, né bisogna essere troppo sintetici, come nemmeno si deve, economicamente parlando, puntare al risparmio. Ormai in fondo questo oggi lo dicono tutti! Lo dicono talmente in tanti che c'è da chiedersi se davvero tutti ne capiscano ancora la ragione di fondo, e se questa ragione la sappiano ancora spiegare. Non è mia intenzione, con questo articolo, entrare nel merito di misure concrete per riformare il settore scolastico. Prima di fare ciò, occorre avere le idee in chiaro su quello che la scuola rappresenta per la nostra società.

Oggi noi crediamo davvero nell'importanza della scuola pubblica se crediamo ancora nell'importanza ed essenzialità dello Stato. La Svizzera ha la fortuna di possedere una struttura istituzionale, uno Stato, che non è il frutto di teorie astratte, bensì costruito a partire dalle necessità concrete dei cittadini. La nostra concezione di Stato parte in fondo dall’individuo e dai suoi interessi concreti, delegando, dal basso verso l’alto, dal Comune, al Cantone, alla Confederazione, competenze specifiche ad ognuno di questi livelli istituzionali secondo il criterio della sussidiarietà: ciò che non può essere fatto, o non conviene fare, dal livello inferiore viene demandato al livello superiore. Ma lo Stato non è soltanto una mera forma istituzionale.

Lo storico svizzero Adolf Gasser (1903 – 1985) ritiene che uno Stato decentralizzato come il nostro, se fondato sull’autonomia comunale come principio e come fatto concreto, possiede alle sue radici una dimensione etica in grado di associare libertà e ordine sociale in una relazione organica (dove ciò non corrisponde assolutamente alla nozione di "Stato etico"!).

Ogni Stato, per garantire la libertà al proprio interno, necessita di saper gestire un certo ordine sociale. Questo ordine può essere imposto dall’alto in senso coercitivo e autoritario, oppure può essere fondato sull’autodeterminazione di un popolo che si autolimita, che fa propria questa necessità dell’ordine sociale, comprendendone la portata quale garante della libertà di ogni individuo.

Secondo Gasser ciò non accade però spontaneamente, ma occorre che ben determinati valori, introdotti nell’educazione, siano vissuti concretamente nell’ambito della vita pubblica. Politica dal basso ed educazione quindi, come elementi di una convivenza civile che, ben al di là del "più Stato o meno Stato" e ben oltre lo "stato necessario ai cittadini", punta invece già al proprio interno ad un equilibrio essenziale tra ordine e libertà. Ecco perché scuola pubblica e Stato sono indissociabili, come le due facce di una sola medaglia.

Nel modello elvetico di sviluppo, per sua natura laico, si percepisce una tendenza generale alla coordinazione tra individui per evitare che l’ordine sociale venga imposto in modo autoritario dall'alto. Si riscontra una tendenza alla collaborazione nel segno di un’azione comune che di per sé già contiene una sintesi tra ordine e libertà. Si percepisce anche un senso di responsabilità condivisa da cui risulta che tutti si sentono coinvolti in senso critico nei confronti dell’ordine stabilito, e in cui la libertà si sdoppia in un sentimento di dovere verso la cosa pubblica fungendo da limite alla deriva egoistica dell’individuo. Fanno parte del nucleo etico di questo modello anche il rispetto collettivo delle leggi, la fiducia collettiva, che realizza uno spirito generale di fiducia civica garante del funzionamento stesso di un confronto democratico tra parti contrapposte, così come uno spirito generale di tolleranza civica, che permette il raggiungimento di compromessi tra partiti in grado di riconoscersi e tollerarsi.


Questo nucleo etico, che è stato il motore del nostro modello di sviluppo, riesce ad irradiare tutta la vita politica del nostro paese, divenendo il fondamento dello stesso federalismo e della volontà che l’ha creato. Chi condivide tutto ciò, non può però non capire che questo nucleo di valori fondamentali, che già ritroviamo nelle comunità alpine primitive, deve essere continuamente riadattato in corrispondenza dell'evoluzione storica, e alimentato per quella continua necessità di far capire ad ogni cittadino-individuo il vero valore e la ricchezza di una società che poggia su solide basi culturali. L'educazione, da sempre, è il primo pilastro di una società sana, formata da cittadini-individui da cui, in ultima analisi, emana lo Stato. Lo Stato siamo noi, e noi siamo l'educazione che abbiamo ricevuto. Ecco perché la scuola pubblica è importante, perché deve trasmettere ad ognuno il valore della libertà e del rispetto verso uno Stato, il nostro, che grazie ai valori che riassume e rappresenta, ancora ci permette una qualità di vita invidiata in tutto il mondo.


 

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