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L'OSPITEIl PPD è contro il trasporto pubblico!

20.04.16 - 15:45
Massimiliano Robbiani Deputato al Gran Consiglio (Lega dei Ticinesi)
TIpress
Il PPD è contro il trasporto pubblico!
Massimiliano Robbiani Deputato al Gran Consiglio (Lega dei Ticinesi)

Lunedì nell’aula del Gran Consiglio è andato in scena il solito siparietto PPD. Riguardo al credito quadro di 290,4 milioni di franchi, di cui 226.8 milioni a carico del Cantone, per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico per il quadriennio 2016-2019, si è consumata la solita recita: prima i commissari PPD della Commissione della gestione e delle finanze hanno firmato con riserva il rapporto relativo al Messaggio 7140 di Alex Farinelli (PLR). In seguito, i deputati PPD, dopo il lungo dibattito parlamentare hanno pensato bene di sciogliere in modo negativo la firma con riserva sul rapporto sostenendo che non hanno “ricevuto le necessarie garanzie da Zali “. Dulcis in fundo (si fa per dire), il capogruppo PPD Fiorenzo Dadò ha chiesto di votare sul rinvio in commissione del dossier. Una proposta, questa, fortunatamente bocciata. Come noto, malgrado tutto questo, fortunatamente il credito di 290 milioni è stato in seguito approvato. 

Lunedì scorso abbiamo così assistito - lo ribadisco - alla ridicola pantomima targata PDD; un giochetto che, francamente, siamo davvero stufi di vedere. Perché, e lo sanno anche i paracarri, l’unico obiettivo (fortunatamente fallito) di Dadò e i suoi era, ancora una volta, dare contro al Consigliere di Stato Zali e alla maggioranza di Governo leghista, a scapito del trasporto pubblico, e dunque di tutto il Cantone!
I milioni complessivi sul piatto erano - come già accennato - 290, ma per lunghi tratti il dibattito di lunedì si è focalizzato sui 54 che potrebbero essere garantiti al finanziamento del trasporto pubblico per il prossimo quadriennio dalla tassa di collegamento. La maggioranza del Gran Consiglio ha deciso che qualora i cittadini bocciassero la misura alle urne il 5 giugno prossimo, il Dipartimento del territorio di Claudio Zali sarà chiamato a individuare delle misure compensatorie per ovviare all’ammanco di questi 54 milioni di franchi che il PPD si ostina a volere che si ricavino all’interno del DT stesso. Cosa questa impossibile perché, come ha ben ricordato il collega Michele Guerra nel suo intervento, la spesa corrente del DT (poco più di 280 milioni di franchi) incide solo nella misura dell’8% sul totale della spesa di gestione corrente di 3,5 miliardi dell’intera Amministrazione cantonale. La stessa si suddivide essenzialmente su tre grosse voci di spesa: la prima, quella del personale (circa 80 milioni) che negli ultimi anni non ha registrato alcun aumento e tendenzialmente sta diminuendo grazie ad una politica rigorosa nell’ambito della gestione del personale volta ad assicurare maggior efficienza ed efficacia nello svolgimento delle attività del Dipartimento. La seconda, quella relativa a beni e servizi, ammonta ad una sessantina di milioni, di cui per due terzi riguarda il settore della manutenzione delle strade, la cui spesa è ripartita equamente tra il settore delle strade nazionali e quello delle strade cantonali. Come ben sappiamo, la spesa in quest’ultimo ambito non lascia spazio a grandi margini di manovra ed è fortemente condizionata dagli eventi meteorologici (servizio invernale, interventi in caso di danni alluvionali). La terza voce di spesa è proprio quella oggetto del credito quadro di cui si è discusso lunedì (con poco meno di 80 milioni lordi annui) che si inserisce nell’ambito di una politica di mobilità sostenibile fortemente voluta dal Consiglio di Stato e dal Parlamento. Proprio perché in tale ambito non si intravvedono soluzioni alternative, si è dovuto optare per la soluzione della tassa di collegamento che avrà anche il pregio di disincentivare il traffico negli orari di punta, favorendo l’utilizzo del mezzo pubblico. È ormai chiaro che la tassa di collegamento servirà soprattutto a garantire il mantenimento del trasporto pubblico (cui è vincolata), dunque anche quello che riguarda le zone periferiche. Ma, a quanto pare, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Infatti, se PPD (e pure Montagna Viva), a parole sostengono a spada tratta il trasporto pubblico nelle
valli, nei fatti, pur di dare contro al ministro leghista Zali, continuano imperterriti a praticare un’irresponsabile ostruzionismo che non può che danneggiare il nostro Cantone ed i suoi cittadini. Tutto ciò è quantomeno grave, oltre che pericolosamente irresponsabile.

 

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