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L'OSPITEMezzana non si schieri con il raddoppio

20.11.15 - 09:15
Il comitato cantonale del Partito Operaio e Popolare
Foto Ti-Press Davide Agosta
Mezzana non si schieri con il raddoppio
Il comitato cantonale del Partito Operaio e Popolare

Con questa lettera intendiamo esprimere il nostro dissenso riguardo alla conferenza indetta una settimana fa dal Consiglio di Stato ticinese per propagandare il raddoppio del Gottardo, presso il Centro professionale del Verde, già Mezzana! Non ci dilunghiamo sull’opinione, favorevole al raddoppio del Gottardo, della maggioranza del Consiglio di Stato ticinese.

Troviamo però vergognoso che Mezzana, scuola agricola non solo della Svizzera Italiana, ma pure di tutta la regione Insubrica, abbia concesso gli spazi dell’istituto per uno spot elettorale a favore della devastazione del territorio. Vorremmo ricordare che i contadini saranno tra i primi a pagare le conseguenze di questo scempio contro il nostro territorio, in termini di perdita di terreno coltivabile ed aumento dell’inquinamento. Non sarà certo un toccasana neppure per il Mendrisiotto che vedrà un ulteriore aumento del traffico motorizzato, in un distretto che per altro, ospita l’istituto agrario; uno dei pochi spazi verdi rimasti.

In altre parti dell’Europa, i contadini sono in prima linea nell’opporsi a questi progetti, pensiamo al No Tav in Val Susa od il ponte sullo Stretto di Messina. Senza calcolare l’opposizione degli agricoltori all’Inceneritore di Giubiasco o contro la Variante 95, rigettata dai ticinesi quasi un decennio fa.

Alcune settimane fa, con entusiasmo, abbiamo assistito ai festeggiamenti ed alle porte aperte per i 100 anni di Mezzana ed abbiamo visto tanti ragazzi, giovani e meno giovani che hanno deciso di intraprendere una formazione nell’ambito del settore primario. Ma un gesto come questo, a nostro avviso vuol dire prendere per i fondelli le contadine ed i contadini di domani, che hanno capito molto meglio della maggioranza della nostra classe politica ed economica che l’agricoltura potrebbe permetterci di uscire dalla crisi ed il precariato prodotti dal neo-liberismo.

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