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L'OSPITEPersone in assistenza: l'ipocrisia della TV pubblica

27.05.15 - 14:29
Anna, 38enne in assistenza
Persone in assistenza: l'ipocrisia della TV pubblica
Anna, 38enne in assistenza

Egregi signori, sono una ragazza in assistenza e vi scrivo in merito alla trasmissione di Falò andata in onda giovedì scorso. Il tema era appunto quello dell'assistenza. Essendoci passata, posso affermare che quanto andato in onda non riflette minimamente la realtà. Dimostra invece come il nostro ente di servizio pubblico, che ci costa centinaia di milioni, confonda sempre abilmente i fatti e in più colpevolizza chi già quotidianamente è a rischio di dipendenze e di suicidio, visto che senza soldi, nel Paese più costoso del mondo, non si vive ma si vegeta. Avendo finito la disoccupazione, sono finita in assistenza. Dopo un'analisi del mio CV gli esperti dell'assistenza hanno ribadito che ero collocabile e mi avrebbero reindirizzato a un ufficio regionale di collocamento, da cui attendo ancora di essere contattata. 

Questa è la realtà, Onorevole Beltravatuttobene. Si fa perdere tempo ai disoccupati con programmi occupazionali per poi bellamente eliminarli nel silenzio. Nella trasmissione si afferma, inoltre, che le persone del Sottoceneri non vogliono accettare lavori nel Sottoceneri, oppure lavori da 2.000 franchi al mese. Mi domando se non viviate nel mondo dei puffi, visto che io sono ormai tre anni che non trovo un impiego qualsiasi, benché laureata in comunicazione. E la stessa cosa accade a migliaia di altri ticinesi.
Caro Galfetti, come si fa a mandare in onda schifezze simili? Non è il caso di dimettersi per rispetto di tutti quei ticinesi come me che fanno veramente fatica ed iniziare a fare della VERA informazione?

Anna, 38enne in assistenza

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