I negoziati salariali sono naufragati. Unia rimprovera alla Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) un voltafaccia: a suo avviso ha fatto saltare le trattative rinnegando soluzioni già concordate. Secondo i rappresentanti dei lavoratori la semplice proroga del CNM in vigore, proposta dalla SSIC, non è altro che una tattica dilatoria. "Dimostra che la SSIC non vuole risolvere i gravi problemi dell'edilizia e dopo nove mesi preferisce mandare a monte le trattative", scrive Unia. "Considerando i problemi dell'edilizia, una proroga del CNM equivarrebbe a un passo indietro."
Unia fa presente che lo scorso anno il fatturato del settore è aumentato del 3,1%, mentre il numero degli occupati è calato del 3,5%. Gli edili sono esposti a pressioni sempre più forti e la loro salute è in pericolo. Anche le pressioni salariali provenienti dall'estero, dove il ramo è spesso in crisi, assumono proporzioni impressionanti. Nelle scorse settimane i sindacati hanno denunciato vari casi in cui la manodopera dei cantieri veniva pagata solo pochi euro all'ora. I lavoratori vogliono quindi un contratto collettivo che garantisca loro una maggiore tutela e protezione contro il dumping salariale.
"Date le premesse, è molto probabile che nel 2012 l'edilizia precipiti nel vuoto contrattuale", fa presente Unia. I lavoratori hanno così deciso di organizzare due giornate di protesta in cinque regioni chiave e hanno inoltre conferito al sindacato l'incarico di organizzare scioperi in vari cantieri a partire da gennaio. A tal fine - qualora entro la fine dell'anno non si negozi un CNM migliore - è stata sbloccata la cassa dello sciopero.