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GERMANIAMigranti, Merkel: «Non tutti possono restare»

06.12.16 - 12:37
La situazione straordinaria l'anno scorso non si potrà ripetere, ha affermato la cancelliera
Migranti, Merkel: «Non tutti possono restare»
La situazione straordinaria l'anno scorso non si potrà ripetere, ha affermato la cancelliera

BERLINO - «Non tutti» i profughi entrati in Germania potranno rimanere, anche le loro domande di asilo verranno esaminate, e la situazione straordinaria l'anno scorso non si potrà ripetere: lo ha detto la cancelliera Angela Merkel intervenendo al congresso del suo partito cristiano-democratico (Cdu) in corso a Essen.

"Non tutte le circa 890'000 persone che l'anno scorso sono arrivate possono rimanere e rimarranno", ha detto la cancelliera nella prima fase del suo lungo discorso, e "ogni singola" domanda di asilo "viene esaminata". Dall'anno scorso "abbiamo sempre detto: una situazione come quella della tarda estate 2015 non può e non deve ripetersi", ha detto ancora Merkel riferendosi implicitamente all'apertura straordinaria delle frontiere tedesche decisa per risolvere la crisi umanitaria nei Balcani.

"Da un lato abbiamo le persone che sono venute da noi fuggendo da guerre e persecuzioni" e "ottengono da noi un diritto di soggiorno" e "dall'altro, in circa il 35% dei casi" vi sono "persone che, dopo una procedura garantista, non hanno alcun diritto di rimanere", ha detto la cancelliera: "queste persone devono lasciare il nostro paese e solo così avremo la forza per aiutare gli altri", ha detto ancora con la voce coperta dagli applausi.

È una "vergogna" - ha poi detto Merkel - che la comunità internazionale non sia riuscita a creare corridoi umanitari per Aleppo, un obiettivo per cui bisogna continuare a lottare.

Un lunghissimo applauso dei delegati ha accolto parole della cancelliera quando ha affermato che il velo integrale che copre il viso "deve essere proibito". La Merkel ha anche affermato che in Germania non potrà mai valere la sharia, la legge islamica, né si potranno creare "società parallele".

Valori come la "dignità umana, pari diritti per uomini e donne, libertà di religione, libertà di opinione non sono sono a disposizione, sono costitutivi, sono la base della nostra convivenza in Germania", ha premesso la cancelliera. "Per questo la nostra mozione dice molto chiaramente che non vogliamo società parallele" e che "il nostro diritto ha la preminenza" su "regole di stirpe e famiglia e sulla sharia. Questo deve essere detto molto chiaramente".

"Ciò vuol dire anche, nella comunicazione interpersonale, che da noi ha un ruolo di ampia portata, 'mostrate il volto', e per questo l'occultamento totale da noi non è opportuno; dovrebbe essere vietato dovunque possibile giuridicamente. Non ci appartiene", ha aggiunto la Merkel innescando uno degli applausi più lunghi con cui sono stati sottolineati passaggi del suo discorso.

Alla fine gli applausi sono durati "11 minuti e 20 secondi", hanno sottolineato i commentatori dell'emittente N-TV, secondo i quali già dieci minuti, secondo gli standard CDU, erano considerabili una buona accoglienza.

Parlando della Germania la cancelliera tedesca ha poi affermato che il Paese da tempo non è più il "malato d'Europa" ed è diventato l'"ancora di stabilità" del continente.

"Un undici anni fa eravamo considerati ancora come il malato d'Europa. Oggi si può dire che siamo l'ancora di stabilita'", ha detto la Merkel riferendosi al periodo della propria cancelleria in cui "abbiamo dimezzato la disoccupazione, da 5 milioni di senza lavoro a 2,5 milioni", creato 2,7 milioni di "posti aggiuntivi solo negli ultimi cinque" per un terzo andati a donne.

La cancelliera, nel sottolineare che non si può tornare ad un "prima" della globalizzazione ha difeso l'economia sociale di mercato tedesca.

"Una seconda crisi dell'euro non la possiamo avere e per questo, in Europa, dobbiamo attenerci al patto di crescita e stabilita'", ha detto fra l'altro Merkel ricordando ancora una volta che l'allora cancelliere Helmut Kohl considerava l'Unione Europea "una questione di guerra e pace".

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