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UNGHERIAAlmeno 300 feriti negli scontri a Horgos

16.09.15 - 20:57
Le autorità ungheresi sono passate alle maniere forti con l'uso di lacrimogeni e cannoni ad acqua. Tra i contusi anche 20 poliziotti ungheresi. Il premier: "Muro anche sul confine croato"
Almeno 300 feriti negli scontri a Horgos
Le autorità ungheresi sono passate alle maniere forti con l'uso di lacrimogeni e cannoni ad acqua. Tra i contusi anche 20 poliziotti ungheresi. Il premier: "Muro anche sul confine croato"

HORGOS - Almeno 300 persone sono rimaste ferite oggi negli scontri al confine tra Serbia e Ungheria di Horgos. Secondo fonti mediche la metà ha riportato conseguenze per il lancio dei lacrimogeni mentre un'altra metà ha riportato ferite da taglio. Tra i feriti anche 20 poliziotti ungheresi.

Ricordiamo i fatti di oggi - Nel pomeriggio si erano verificati nuovi scontri tra profughi e le forze dell'ordine ungheresi a Horgos, al confine con la Serbia, con lancio di lacrimogeni e intervento dei cannoni ad acqua. I fatti si sono verificati al cosiddetto valico di Horgos 2, una sorta di 'sfiatatoio' del valico autostradale, quello principale, ed è sfruttato soprattutto d'estate quando il traffico tra la Germania e la Turchia raggiunge una grande intensità. Horgos 2 costeggia campi di granoturco, dove sono state piantate decine di tende, ed è meno protetto dell'altro valico, con barriere meno alte e teoricamente più facili da superare. La tensione rimane particolarmente alta, con centinaia di profughi, soprattutto uomini, che urlano slogan anti europei e chiedono di poter passare la frontiera, lanciano scarpe e anche bottiglie d'acqua, pur essendo indispensabili visto il grande caldo. Per la seconda volta in meno di un'ora la polizia ha lanciato lacrimogeni e usato spray urticanti, provocando un fuggi fuggi generale, ed è intervenuta con i cannoni ad acqua.

Video in rete - In un filmato, apparso oggi sul web, si vedono i migranti che provano e riescono a sfondare il muro di poliziotti entrando quindi in Ungheria. Nel video si vedono i profughi scavalcare le barriere per raggiungere il territorio magiaro.

Il premier ungherese: "Muro anche sul confine con la Croazia" - I disordini odierni non hanno migliorato l'umore del premier ungherese che si è detto sempre più preoccupato della situazione. "Dovremo ampliare il muro anche alla frontiera croata", dopo quelli eretti alle frontiere serba e rumena. Orban spiega di voler incanalare il flusso di migranti verso "Croazia o Romania. Per questo abbiamo ampliamo il muro anche lungo il confine romeno. E lo faremo anche lungo il confine croato. Alla fine le rotte le decidono i trafficanti". A una domanda sui duecento fermi eseguiti ieri dalle forze dell'ordine ungheresi, Orban risponde: "Si è trattato alla fine solo di alcune decine. Molti avevano superato la frontiera prima che entrasse in vigore la legge. E comunque donne e bambini verranno trattati diversamente". Il premier ungherese replica poi all'accusa di violare la convenzione di Ginevra: "No. La convenzione di Ginevra prevede un diritto alla sicurezza, ma non un diritto alla scelta del Paese in cui si riceve protezione. Anche i rifugiati hanno dei doveri, e devono seguire le leggi del Paese in cui vanno".

Le reazioni, Ban ki-moon: Scioccato". Commissario Ue per l'immigrazione: "Reazione non compatibile con i valori e i principi europei" - Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-moon si è detto "scioccato" dal trattamento riservato a quei disperati. "Non è accettabile, è gente che scappa da guerre e persecuzioni e che deve essere trattata con dignità umana", ha affermato Ban. Altrettanto dura la protesta del commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos per il quale "la difesa delle frontiere con la violenza non è compatibile con i valori e i principi europei". In serata il governo di Belgrado ha inoltrato una nota di protesta all'Ungheria per la violazione del territorio serbo da parte della polizia magiara nell'impiego dei lacrimogeni e dei cannoni ad acqua, mentre il primo ministro serbo ha parlato di azioni "brutali" da parte delle forze dell'ordine.

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