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STATI UNITIObama: "difenderemo i ribelli da tutti, anche da Assad"

03.08.15 - 19:32
Il presidente ha sottolineato che farà intervenire i caccia americani in caso di attacco ai ribelli siriani formati al Pentagono
Obama: "difenderemo i ribelli da tutti, anche da Assad"
Il presidente ha sottolineato che farà intervenire i caccia americani in caso di attacco ai ribelli siriani formati al Pentagono

WASHINGTON -  Se i ribelli siriani addestrati dal Pentagono a combattere contro l'Isis finiranno sotto attacco, a difenderli interverranno i caccia bombardieri americani: anche se ad attaccarli saranno le forze del regime del presidente siriano Bashar al Assad. La decisione, che cambia sostanzialmente le regole di ingaggio, e aumenta il rischio di uno scontro diretto tra gli Usa e le forze di Damasco, arriva direttamente dal commander in chief, il presidente Barack Obama.

Si tratta di una decisione sollecitata dal Dipartimento della Difesa, che è maturata in mesi di discussioni. E che venerdì scorso è stata già applicata, quando un gruppo di insorti sostenuto dal Pentagono è stato pesantemente attaccato dai miliziani filo-al Qaida del Fronte al Nusra, che il giorno prima avevano già catturato due leader e almeno sei combattenti dello stesso gruppo, chiamato 'Division 30'.

La coalizione guidata dagli Usa ha reagito con una serie di raid aerei in sostegno degli insorti, i primi di cui si abbia notizia su un campo di battaglia in Siria in cui erano coinvolti combattenti addestrati ed equipaggiati dagli Usa.

Certo, gli insorti reclutati e sostenuti dagli Usa sono impegnati a combattere contro l'Isis, ma diversi esperti sottolineano che per molti di loro il nemico numero uno rimane il regime di Assad, cosa che rischia di portare ad un ampliamento del ruolo Usa nel confitto siriano. Fonti del Pentagono citate dal Wall Street Journal hanno però minimizzato i rischi di un confronto diretto. Si tratta di combattenti, hanno spiegato, che non verranno dispiegati in zone dove sono presenti le forze del regime, che comunque difficilmente si prenderanno il rischio di sfidare una forza protetta dagli Usa.

Fino ad ora, sottolineano inoltre, Damasco non ha mai interferito con i raid aerei della coalizione. I combattenti locali addestrati e armati dal Pentagono hanno un ruolo centrale nella strategia americana anti-Isis, che fino ad ora su questo fronte in Siria ha peraltro segnato il passo. Le difficoltà nel reclutarli, e nel verificarne l'affidabilità da parte dell'intelligence, si sono dimostrate maggiori del previsto.

Fino qui, il Wsj, ne sono stati inviati sul campo meno di 60. Pochi, considerato che il Pentagono aveva inizialmente previsto di addestrarne almeno 3.000 entro la fine dell'anno. La consapevolezza che saranno protetti dalla U.S.Force dovrebbe però quantomeno aumentare le possibilità di reclutarli, affermano alcune fonti.

Alistaur Baskey, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, non ha voluto commentare le nuove regole di ingaggio, ma ha però sottolineato che più volte l'amministrazione ha messo in chiaro che intraprenderà "i passi necessari per fare in modo che queste forze possano condurre con successo la loro missione". E si tratta di misure che includono "fuoco difensivo di sostegno per proteggerle".

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