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Il presidente Poroshenko: "Abbiamo proclamato un nuovo cessate il fuoco. Non abbiamo avuto un solo sparo, non abbiamo alcun soldato ucciso"
KIEV - Non si spara, almeno per ora, nell'est dell'Ucraina dove da questa mattina è in vigore la tregua con i separatisti concordata il 4 dicembre, anche se una pace stabile è ancora lontana: sono stati rinviati a data da destinarsi i negoziati di pace sul conflitto, previsti oggi a Minsk, in Bielorussia. Ma un indizio di normalizzazione arriva comunque dalla ripresa delle forniture di gas russo che erano state sospese a giugno.
È stato il presidente Petro Poroshenko a dare l'annuncio: "Abbiamo proclamato un nuovo cessate il fuoco. Non abbiamo avuto un solo sparo, non abbiamo alcun soldato ucciso", ha detto da Singapore, dove è in visita, un'ora dopo l'inizio del cessate il fuoco.
Il passo successivo, se la tregua regge, è il ritiro delle armi pesanti dalla linea del fronte per creare una zona tampone di 30 chilometri. Secondo alcune fonti, hanno cominciato ad arretrare le truppe russe alla frontiera tra la Crimea annessa da Mosca e il resto dell'Ucraina.
E mentre dal Congresso della Cdu a Colonia Angela Merkel si dice "convinta" della possibilità di una "soluzione diplomatica" pur ammettendo le difficoltà del percorso, il negoziato con i separatisti fatica a decollare.
"Oggi non ci sarà niente", ha detto il portavoce ucraino Evguen Perebyinis, annunciando il rinvio della riunione del "gruppo di contatto". Nessuna data sul prossimo appuntamento, ma un generico "le consultazioni riprenderanno". Il problema è l'agenda: al primo posto, secondo i ribelli, ci deve essere la rimozione del "blocco economico" decretato da Kiev nella zona sotto il loro controllo.
Intanto sono riprese le forniture di gas russo a Kiev: "a partire da martedì, la società Uktransgaz ha cominciato a ricevere gas naturale proveniente dalla Federazione russa", ha indicato il gruppo ucraino in un comunicato.
Il 30 ottobre Ucraina, Russia e Ue avevano raggiunto una intesa per la ripresa delle forniture di gas a Kiev da parte della russa Gazprom fino a marzo 2015 che prevede parte del saldo del debito ucraino e il pre-pagamento delle forniture per l'inverno 2014-2015 per un ammontare di 4,6 miliardi di dollari.
Il saldo dei debiti pregressi, pari a 3,1 miliardi, sarà pagato in due tranche: la prima da 1,45 miliardi è stata versata subito dopo l'accordo, i restanti 1,65 miliardi saranno pagati entro fine anno. L'Ucraina garantisce i pagamenti grazie a un fondo Fmi da 3,1 miliardi di dollari per il pregresso. Il pagamento delle nuove forniture viene garantito dai finanziamenti già previsti dai programmi di assistenza finanziaria Fmi-Ue, a cui se ne aggiungerà un terzo nell'anno nuovo.
ats ansa
