Cerca e trova immobili

STATI UNITIEastwood e Hanks puntano all'Oscar con Sully

30.11.16 - 14:50
Il film ha già incassato nel mondo quasi 190 milioni di dollari
Eastwood e Hanks puntano all'Oscar con Sully
Il film ha già incassato nel mondo quasi 190 milioni di dollari

LOS ANGELES - Tra i pochi attori capaci di riflettere le fragilità di un eroe 'normale', i dubbi e l'umanità di chi riesce a compiere in un momento disperato un'impresa straordinaria, c'è sicuramente Tom Hanks, che punta a una nuova candidatura agli Oscar con Sully di Clint Eastwood nelle sale dal 1 dicembre con Warner Bros.

Il film, che ha già incassato nel mondo quasi 190 milioni di dollari, è la ricostruzione rigorosa, serrata, emozionante ma senza sentimentalismi, con scene in volo di un realismo spettacolare, del cosiddetto 'miracolo sull'Hudson', del quale è stato protagonista a New York, sette anni fa, l'allora 57enne Chesley 'Sully' Sullenberger, pilota con 40 anni di esperienza che il 15 gennaio 2009, riuscì con un ammaraggio d'emergenza sul fiume Hudson a salvare tutte e 155 persone a bordo del volo Us Airways del quale era al comando. Una manovra che si era resa necessaria dopo che entrambi i motori erano stati gravemente danneggiati dall'impatto con uno stormo di oche.

Eastwood, unendo più piani temporali, non si ferma al fatto in sé ma esplora anche ciò che è successo dopo. Dal clamore mediatico che investe il pilota (nel film, c'è anche il cameo della giornalista televisiva Katie Couric, che ha realizzato una delle prime interviste con Sullenberger, ndr), alla commissione d'inchiesta sull'incidente aereo del National Transportation Safety Board che nutre dubbi sulla capacità di giudizio di Sully e del suo copilota Jeff Skyles (Aaron Eckhart), ipotizzando che l'ammaraggio non fosse la scelta più sicura e che fosse possibile invece un ritorno in aeroporto.

Eastwood non crea santini, ma fonde epicità e intimismo nel rendere anche i dubbi di un uomo che rischia di vedere la sua carriera distrutta e non smette mai di mettersi in discussione. A garantire il rigore nella ricostruzione, c'è stato come base per la sceneggiatura, 'Highest Duty', il libro scritto dal vero Sullenberger (che vediamo sui titoli di coda in un nuovo incontro con molte delle persone che ha salvato) insieme al giornalista Jeffrey Zaslow. A dare forza al film anche le performance nei ruoli di contorno, come quella di Laura Linney, nella parte di Lorrie, moglie di Sully.

«Chiunque sia in grado di prendere delle decisioni quando le cose vanno male, e che possa risolvere un problema senza farsi prendere dal panico, è una persona degna di esser rappresentata in un film - ha spiegato l'86enne Eastwood nelle note di produzione - Ma per me, il vero conflitto è avvenuto dopo, quando vengono messe in discussione le sue decisioni malgrado abbia salvato tante vite».

Un film «sulla mia storia, diretto da un narratore di talento come Clint Eastwood, e poi vedere Tom Hanks rappresentarmi... è stato un sogno - ha detto Sullenberger, che ha dato molti consigli anche durante le riprese -. So che Tom è una persona capace di trasformarsi, ma la prima volta che l'ho visto in un filmato in divisa, con i capelli tinti... Wow. È stato stupefacente». Per l'attore, «un eroe è chi pensa ed agisce oltre le proprie capacità, per far del bene agli altri. È quel che certamente ha fatto Sully, semplicemente svolgendo il suo lavoro, con la consapevolezza di poter effettuare quell'atterraggio. Non ha avuto tempo per la paura».

Hanks ha anche recentemente parlato in un'intervista, con il consueto humour, della capacità di controllo di Eastwood sul set. «Tratta i suoi attori come cavalli perché quando negli anni '60 girava la serie Gli uomini della prateria, il regista gridava 'Azione' e i cavalli schizzavano via. Così quand'è alla regia dice con una voce molto calma "Va bene, vai avanti' e invece di urlare 'Cut!' dice 'Basta così, va bene". Ti intimidisce da morire».
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE