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La fine dell'embargo mette nei guai a Cuba, impreparata a gestire un numero di visitatori più che raddoppiato
L'AVANA -C'è anche chi non è poi così felice della fine dell'embargo. Il turismo, paradossalmente: che a Cuba sta conoscendo un boom. Nei primi mesi dell'anno, è più che raddoppiato il numero di americani che hanno visitato l'isola, rispetto allo stesso periodo del 2014: 94mila quelli con una sola cittadinanza, +93%, ma se si contano anche i cittadini americano-cubani si supera quota 115mila.
Buone notizie? In un certo senso. Perché, mette in guardia il ministro del Turismo Manuel Marrero, «non siamo preparati a gestire tali numeri». Le premesse ci sono tutte perché si superino di gran lunga i 161.233 americani giunti a Cuba nel 2015, quando già si segnava un +76% rispetto al 2014. Il governo sta per questo cercando di accelerare la costruzione di hotel e villaggi messa in programma: ma, per il momento e i tempi a venire, quello che già esiste potrebbe non essere sufficiente.
E si segnalano anche altre conseguenze negative: come i prezzi di frutta e verdura, lievitati a dismisura. Al punto che martedì scorso le autorità sono dovute intervenire per arrestare l'incremento.
