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SVIZZERAEconomiesuisse invita la BNS a mantenere il corso attuale del franco

26.06.16 - 15:12
Heinz Karrer invita la Banca nazionale a utilizzare «in futuro tutti i mezzi a sua disposizione per limitare l'apprezzamento del franco»
Economiesuisse invita la BNS a mantenere il corso attuale del franco
Heinz Karrer invita la Banca nazionale a utilizzare «in futuro tutti i mezzi a sua disposizione per limitare l'apprezzamento del franco»

ZURIGO - Con la decisione della Gran Bretagna di uscire dall'Unione europea crescono le pressioni al rialzo sul franco svizzero. Economiesuisse invita tuttavia la Banca nazionale svizzera (BNS) a fare il possibile affinché il corso della moneta elvetica si mantenga tra 1,08 e l'1,10 franchi per un euro.

«Mi aspetto dalla Banca nazionale che utilizzi in futuro tutti i mezzi a sua disposizione per limitare l'apprezzamento del franco», ha detto il presidente di Economiesuisse Heinz Karrer in un'intervista rilasciata al domenicale svizzerotedesco "NZZ am Sonntag".

Alla "Schweiz am Sonntag", Karrer ha dichiarato che la BNS deve continuare a condurre una politica monetaria indipendente. «Ma l'istituto di emissione deve anche fare di tutto affinché il corso dell'euro non ridiscenda al di sotto di 1,10 franchi per un euro, utilizzando gli strumenti a sua disposizione, ossia intervenendo sul mercato delle valute nonché sui tassi di interesse».

Le pressione al rialzo sul franco interesserà prossimamente numerose aziende esportatrici. La Gran Bretagna rappresenta il quinto mercato d'esportazione per i beni e i servizi elvetici. Inoltre, le vacanze in Svizzera diventeranno sempre più care per svariati turisti britannici. A soffrirne sarà in particolare il turismo elvetico, ha detto Karrer.

Quanto alle imprese svizzere nel Regno Unito, che impiegano sul posto circa 100'000 persone, il presidente di Economiesuisse non pensa che esse opereranno importanti ristrutturazioni. Ma il clima di incertezza dopo il Brexit aumenta la probabilità di una riduzione degli investimenti delle aziende elvetiche in Gran Bretagna.

Karrer non esclude nemmeno il rischio di una recessione nel Regno Unito, che avrebbe conseguenze anche sulle imprese svizzere. La Gran Bretagna costituisce infatti la quarta destinazione per gli investimenti diretti elvetici.

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