Cerca e trova immobili

BERNA"Il ristorante non è un lusso, ma una necessità per molte persone"

15.08.14 - 10:56
Questo uno dei motivi adotti oggi dal comitato favorevole all'iniziativa di Gastrosuisse "Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione!" in votazione il 28 di settembre
keystone
"Il ristorante non è un lusso, ma una necessità per molte persone"
Questo uno dei motivi adotti oggi dal comitato favorevole all'iniziativa di Gastrosuisse "Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione!" in votazione il 28 di settembre

BERNA - Mangiare al ristorante non è un lusso, bensì una necessità per molte persone attive che lavorano lontano da casa. Questo uno dei motivi adotti oggi dal comitato favorevole all'iniziativa di Gastrosuisse "Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione!" in votazione il 28 di settembre con cui si chiede per gli esercenti lo stesso tasso d'imposizione praticato per i "take-away" e gli alimentari venduti nei negozi, ossia il 2,5% invece dell'8%.

Per il presidente di Gastrosuisse Casimir Platzer, albergatore a Kandersteg (BE) con trascorsi ticinesi, rappresenta una discriminazione non più accettabile dei ristoranti rispetto a coloro che offrono cibo da asporto.

La politica, a suo avviso, dovrebbe tenere conto dell'accresciuta mobilità delle forza lavoro che, volens nolens, deve rifocillarsi lontano da casa. Rispetto a quando l'Iva è stata introdotta nella metà degli anni '90, il numero di persone che mangia fuori casa è esploso.

Non è quindi giusto penalizzare chi non ha alternativa: è quindi fuori luogo considerare un lusso chi sceglie di mangiare al ristorante, magari per ripararsi dal freddo e dalla pioggia, ha ribadito Alois Gmür (PPD/AG).

Quanto ai mancati introiti per il fisco - da 700 a 750 milioni di franchi - Platzer ha sostenuto che si tratta della solita scusa cui il Consiglio federale si appella ogni volta che si chiedono alleggerimenti fiscali. "Le finanze federali sono in ordine", ha affermato il presidente di Gastrosuisse, sottolineando che a causa di mancati controlli ogni anno la Confederazione perde 200 milioni provenienti dall'Iva. Insomma, il Governo dovrebbe incominciare a mettere ordine nel bilancio statale.

Platzer ha pure criticato la minaccia ventilata del Consiglio federale di aumentare il tasso minimo di Iva al 3,8% per compensare i mancati introiti fiscali qualora l'iniziativa venisse approvata. "Questa sì che sarebbe una soluzione antisociale", ha puntualizzato l'albergatore. Ciò che vogliamo, ha sottolineato, è semplicemente un'equiparazione con chi offre piatti da asporto. A suo parere sussiste un margine di manovra per un compromesso a livello politico per applicare l'iniziativa.

Per il consigliere nazionale Adrian Amstutz (UDC/BE), è riprovevole da parte dell'Esecutivo giustificare una discriminazione con l'argomento delle minori entrate. L'attuale l'ineguaglianza di trattamento penalizza a suo dire uno dei rami più importanti dell'economia che nutre 2,5 milioni di persone, crea migliaia di posti di lavoro e forma numerosissimi apprendisti.

Per Amstutz tale discriminazione non rende giustizia a chi lavora in questo settore che oltre sfamare una grossa fetta della popolazione, offre un ambiente accogliente e altri servizi - come le toilette - che un gestore di take-away può solo sognarsi.

Per il consigliere nazionale Olivier Feller (PLR/VD), per di più, questa distorsione della concorrenza a svantaggio dei ristoratori favorisce il diffondersi di abitudini alimentari dannose ("malbouffe"), senza considerare la quantità di cartacce e altri resti sparsi per le strade che poi tocca ai servizi pubblici raccogliere. Si tratta di un costo che deve accollarsi la collettività, ha aggiunto Feller.

Per il consigliere nazionale, nonché presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri, Jean-François Rime (UDC/FR), il settore della ristorazione, colonna portante della nostra economia che forma migliaia di apprendisti, va sgravato poiché già penalizzato dagli alti costi dei generi alimentari e dalla forza del franco, che scoraggia molti potenziali clienti oppure li spinge a varcare il confine per andare al ristorante.

A suo avviso, tutti riconoscono che c'è un problema di equità per quanto riguarda il diverso trattamento fiscale con i take-away, che sempre meno si distinguono dai ristoranti. Tuttavia, in parlamento l'iniziativa è stata respinta soprattutto per regioni finanziarie: le perdite per l'erario sono state giudicate eccessive.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE