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GIUBIASCOAcquedotto intercomunale della Valle Morobbia, ritirati gli ultimi ricorsi

01.10.14 - 08:55
Acquedotto intercomunale della Valle Morobbia, ritirati gli ultimi ricorsi

GIUBIASCO - Il Municipio di Giubiasco ha preso atto con grande soddisfazione del ritiro dei ricorsi contro le licenze edilizie coordinate e rilasciate lo scorso 5 giugno dai Municipi di Sant’Antonio, Pianezzo e Giubiasco inerenti la realizzazione del nuovo acquedotto intercomunale della Valle Morobbia. 

I ricorsi erano stati inoltrati il 7 luglio dalla Federazione Ticinese per l’acquicoltura e la pesca (FTAP) e dalla Società Bellinzonese per l’acquicoltura e la pesca (SBAP). Lo scorso 24 settembre le due Associazioni hanno poi formalmente dichiarato al Consiglio di Stato il ritiro dei documenti.

In precedenza, l'11 settembre, si era espresso il Tribunale Federale, che aveva respinto - nella misura in cui erano ammissibili - tutti i ricorsi contro la concessione per l’utilizzazione delle acque di diversi gruppi sorgivi in Valle Morobbia, per l’approvvigionamento idrico e per la produzione di energia elettrica, con le conseguenti modifiche pianificatorie e i dissodamenti nei Comuni di Sant’Antonio e di Giubiasco.

Il ritiro di questi ultimi due ricorsi, fa notare il Municipio di Giubiasco, rende ora esecutiva la licenza edilizia e quindi i tre Comuni potranno avviare le procedure per l’appalto delle opere, per attivare il più presto possibile il cantiere. L'auspicio è di per poter mettere in esercizio gli impianti entro il 2022, termine indicato dal gestore nazionale di rete Swissgrid per l’ottenimento dei sussidi a sostegno della produzione di energia verde, stimati attorno 7 milioni di franchi.

"Quest’ultimo ritiro" sottolinea l'Esecutivo giubiaschese "mette definitivamente fine a un annoso contenzioso sorto attorno al progetto di realizzazione delle nuove captazioni in Valle Morobbia. Il messaggio concernente il credito di 21,1 milioni di franchi era infatti stato approvato dal Consiglio comunale già l’11 ottobre 2010 e a sua volta riprendeva i contenuti del messaggio municipale già approvato dal Consiglio comunale nell’anno 2004, poi caduto su ricorso poiché il Consiglio di Stato – contrariamente al Dipartimento del Territorio - aveva ritenuto necessario adeguare al progetto anche i piani regolatori di Sant’Antonio e Giubiasco".

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