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BERNASvizzeri all'estero, l'obbligo di registrazione deve rimanere

22.08.14 - 11:32
Ne è convinta la maggioranza della Commissione delle istituzioni politiche degli Stati
Svizzeri all'estero, l'obbligo di registrazione deve rimanere
Ne è convinta la maggioranza della Commissione delle istituzioni politiche degli Stati

BERNA - Anche in futuro, gli Svizzeri espatriati dovrebbero essere obbligati ad iscriversi in un registro ad hoc tenuto dalle varie rappresentanze diplomatiche. Ne è convinta la maggioranza (9 voti a 3) della Commissione delle istituzioni politiche degli Stati (CIP-S) che ha mantenuto questa divergenza importante col Nazionale in merito alla legge in corso di esame alle Camere federali.

 

Stando alla Legge sugli svizzeri all'estero, frutto di un'iniziativa parlamentare del "senatore" Filippo Lombardi (PPD/TI), eliminando l'obbligo di iscrizione viene meno il contatto con queste persone, contatto che potrebbe invece rivelarsi prezioso "in caso di emergenza", precisa una nota dei Servizi parlamentari.

 

Tale registrazione è anche decisiva per poter esercitare il diritto di voto. Tuttavia, la CIP-S vuole obbligare, come finora, chi intende esercitare i diritti politici in Svizzera a farsi registrare anche nel catalogo elettorale del Comune di voto. Insomma, la semplice registrazione all'estero non basta.

 

La CIP-S non condivide infatti "le perplessità della Conferenza dei cancellieri di Stato riguardo all'eccessiva quantità di materiale di voto che dovrebbe essere spedito se tutte le persone iscritte nel registro degli Svizzeri all'estero dovessero ricevere automaticamente la documentazione per il voto".

 

Durante il dibattito al Consiglio Nazionale lo scorso giugno, il ministro degli esteri Didier Burkhalter aveva espresso una certa perplessità per l'obbligo di registrazione, dal momento che la legge si rivolge ad una popolazione composta per tre quarti da binazionali o multinazionali, tra i quali ci sono molte persone che hanno solo un lontano legame con la Svizzera. Sarebbe a suo parere difficile applicate tale disposizione.

 

La CIP-S è inoltre unanimemente contraria al "disciplinamento più dettagliato delle relazioni della Confederazione con l'Organizzazione degli Svizzeri all'estero (OSE), come deciso dal Consiglio nazionale". In particolare non vuole che sia inserita nella legge una prescrizione sulla nomina del Consiglio degli Svizzeri all'estero.

 

La nuova legge riunisce sotto un unico "cappello" una trentina di atti normativi diversi. Essa dovrebbe permettere agli espatriati di avere un'idea globale dei rispettivi diritti e doveri. La legge regola, in particolare, il sostegno che viene concesso agli Svizzeri all'estero, i diritti politici e l'aiuto sociale che può essere accordato.

 

Ats

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