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ATTUALITÀBCE: spettacolo!

12.06.14 - 10:41
La scorsa settimana la BCE non ha deluso le attese!!!
Foto Keystone
BCE: spettacolo!
La scorsa settimana la BCE non ha deluso le attese!!!

LUGANO - La scorsa settimana la BCE non ha deluso le attese!!! In occasione della sua regolare riunione mensile, il Consiglio Direttivo ha varato un articolato pacchetto di misure espansive per far fronte ai «rischi di un’inflazione troppo bassa per un periodo di tempo troppo lungo» o anche, saremmo tentati di aggiungere, per scongiurare lo spettro di una caduta dell’UEM in una vera e propria deflazione.

I provvedimenti annunciati sono i seguenti:

• Riduzione del tasso di rifinanziamento principale di 10 pb allo 0.15%, del tasso sui depositi marginali di 10 pb a -0.10% e del tasso sui prestiti marginali di 35 pb allo 0.40%; il tasso negativo sui depositi si applicherà anche alle riserve in eccesso presso la BCE e ad altri depositi delle banche commerciali presso la banca centrale. Questi provvedimenti sono intesi a incoraggiare le banche a impiegare la liquidità in eccesso, esercitando al contempo una pressione al ribasso sul tasso di cambio;

 

• Introduzione di operazioni di rifinanziamento a lungo termine mirate (Targeted Long Term Refinancing Operations, TLTRO). Le TLTRO saranno implementate in due tranche, a settembre e dicembre, e avranno una scadenza prestabilita a settembre 2018. Tale misura consentirà alle banche di prendere in prestito fino al 7% dell’ammontare dei prestiti erogati al settore privato dell’UEM esclusi i mutui residenziali in essere al 30 aprile, con un target iniziale di €400mld, pari al 4% del PIL dell’UEM. Inoltre, a cadenza trimestrale da marzo 2015 a giugno 2016 le banche avranno il diritto di prendere in prestito una somma fino a tre volte i prestiti netti concessi al settore privato non finanziario dell’area dell’euro (con l’esclusione dei mutui residenziali) in eccesso rispetto a uno specifico benchmark, con i prestiti netti delle banche commerciali definiti come la differenza tra nuovi prestiti e rimborsi. I tassi d’interesse per le TLTRO saranno fissati al tasso delle principali operazioni di rifinanziamento prevalente al tempo dell’operazione, ovvero 10 pb, più uno spread fisso di 10 punti base. Le banche che non soddisfano le condizioni stabilite per i volumi del credito dovranno restituire i fondi nel settembre 2016;

 

• Estensione delle MRO ad ammontare illimitato almeno fino a dicembre 2016 dalla precedente scadenza di giugno 2015, un segnale significativo che lascia presagire quanto possa essere esteso il «periodo prolungato» di tassi bassi al livello corrente;

 

• Sospensione delle operazioni di sterilizzazione dei titoli di stato acquistati nell’ambito del SMP (Securities Market Program), per un valore corrente di circa €170mld. Questa misura dovrebbe rivelarsi più efficace in combinazione con un tasso d’interesse negativo sui depositi delle banche commerciali presso la BCE;

 

• Ampliamento della platea di strumenti consegnabili come collaterale;

 

• Infine, il Consiglio Direttivo ha deciso di intensificare il lavoro di preparazione per un piano di acquisti diretti di Asset Backed Securities (ABS), e segnatamente laddove gli attivi sottostanti sono rappresentati da prestiti al settore privato non finanziario dell’UEM.

 

Alla domanda se gli sforzi della BCE per accentuare l’orientamento espansivo siano limitati all’adozione di questi provvedimenti, il presidente Mario Draghi ha risposto con fermezza, dichiarando che il Consiglio Direttivo non ha ancora esaurito le mosse a sua disposizione e che nuove misure potrebbero essere varate ove ciò risultasse necessario, il che potrebbe lasciare ipotizzare l’intenzione della BCE di varare un piano di Quantitative Easing sul modello di quello attuato dalla Fed.

 

Quest’insieme di misure, la cui portata ha senz’altro superato le aspettative del mercato, è motivato alla luce della revisione al ribasso delle previsioni del PIL per il 2014, scese all’1.0% dall’1.2% di marzo, e delle prospettive per il tasso di inflazione al consumo per il 2014, ridotte ad appena lo 0.7% dall’1.0% di marzo, per il 2015 all’1.1% dal precedente 1.3%, e per il 2016 all’1.4% dal precedente 1.5% e a fronte delle stime per il T4 del 2016, ritoccate all’1.5% dall’1.7%.

 

Per il futuro, riteniamo che la pressione al ribasso sull’euro sia destinata ad aumentare, in particolare se la ripresa congiunturale negli Stati Uniti continuerà a trainare al rialzo i rendimenti statunitensi e le aspettative di politica monetaria. Un fattore favorevole per l’euro dovrebbe essere rappresentato da afflussi verso le attività finanziarie dell’UEM, dalle obbligazioni dei paesi periferici ai corporate bonds ed alle azioni, per cui il deprezzamento della valuta dovrebbe essere progressivo. I differenziali di rendimento tra Stati Uniti e Germania dovrebbero continuare ad ampliarsi, in particolare per le scadenze da brevi a intermedie.

 

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