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FRANCIAÈ morto Jacques Le Goff

01.04.14 - 13:43
È stato uno dei maggiori esperti di storia medievale del mondo
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È morto Jacques Le Goff
È stato uno dei maggiori esperti di storia medievale del mondo

PARIGI - I cosiddetti secoli bui, se oggi ci appaiono ben illuminati e sappiamo che furono ricchi di fatti, personaggi, evoluzioni, avvenimenti significativi e fondanti, lo dobbiamo sostanzialmente all'opera di Jacques Le Goff che con il suo lavoro scientifico, cui ha sempre affiancato quello divulgativo, ha reso il Medioevo vivo e popolare, appassionando tanti lettori comuni. Nato il primo gennaio del 1924, è scomparso oggi, dopo aver compiuto da poco i novanta anni.

Era una delle figure di spicco uscita dalla scuola degli "Annales" francesi di maestri quali Ferdinand Braudel e Maurice Lombard, nella loro attenzione al quotidiano e non solo ai grandi fatti, nell'unire storia e geografia con ottica anche sociologica e antropologica, per una ricostruzione storica dinamica che pone attenzione al nascere delle idee, dei costumi, al modificarsi dei modelli economici.

In "Les intellectuels au Moyen âge" (1957 - tradotto in una decina di lingue e in italiano più volte ristampato da Mondadori, anche negli Oscar), sua opera seconda dopo "mercanti banchieri nel medioevo", prese in esame la formazione di un ceto intellettuale nel XII secolo, in concomitanza con la rinascita delle città e poi il sorgere delle università nel XIII secolo, la loro evoluzione, la costituzione di un'aristocrazia accademica, i rapporti tra università e politica.

Il medioevo "lungo", "l'altro" medioevo, il medioevo "quotidiano", il periodo "meraviglioso" e l'attenzione a "l'immaginario collettivo" erano modi di dire suoi propri, che non a caso tornano in titoli di alcuni suoi libri, nel cercare di sollevare la cortina pesante che copriva quei secoli.

Laureato all'Ecole Normale Superieure, Le Goff divenne associato di Storia all'Università di Parigi nel 1950, per passare poi a quella di Lille e, per tutti gli anni '60, ricercatore al Centre Nationale de la Recherche Scientifique di Parigi quando divenne anche condirettore della rivista "Annales". Nel 1972 prese il posto che era stato di Braudel alla direzione della sesta sezione dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes, divenuta nel 1975 Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales.

Innumerevoli i saggi e i libri di Le Goff, tra cui sono molto noti "La civilisation de l'Occident médiéval" (1964); "Pour un autre Moyen Age" (1978); "La naissance du Purgatoire" (1981); "L'apogée de la chrétienté" (1982); "L'imaginaire médiéval" (1985); "Saint Louis" (1996); "Saint François d'Assise" (1999); "L'Europe est-elle née au Moyen Age? (2003); "Le Moyen Age et l'argent" (2010 - in italiano "Lo sterco del diavolo"), ma anche uno studio iconografico come "Un Moyen Age en images" (2000), analisi della mentalità, della spiritualità e della vita quotidiana dell'uomo medievale attraverso le opere d'arte dell'epoca, e, ancora, vari libri per ragazzi.

Infine va citato "Avec Hanka" (2008), in cui ricostruisce la storia d'amore con la donna che gli è stata accanto per 40 anni ed è scomparsa nel 2004, che diventa - spiega lui stesso -l'occasione per "mostrare come i sentimenti e la vita quotidiana di una famiglia si articolino con l'ambiente e la storia che hanno vissuto - vita privata e vita collettiva, in un momento in cui si profila un'Europa più unita".

È in questo lungo, molteplice lavoro di tutta la vita che analizza figure, dal banchiere al medico o l'intellettuale, e istituzioni che, nate nel medioevo, sono alla radice, ben visibile, degli analoghi dei nostri giorni: "Io sono del resto, come discepolo di Fernand Braudel, ma anche in modo per così dire indipendente, partigiano deciso della storia come lunga durata - spiegava in un'intervista recente a una studiosa dell'Università di Parma -. I più importanti avvenimenti della storia sono quelli che durano, che maturano, quelli che formano l'humus della nostra esistenza collettiva, come l'humus permette di coltivare e far fruttificare un terreno. Di conseguenza, bisogna sapere che essa - la storia - ci appartiene".

ats

 

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