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GINEVRABan e Burkhalter aprono la sessione del Consiglio dei diritti umani

03.03.14 - 15:37
Ban e Burkhalter aprono la sessione del Consiglio dei diritti umani

GINEVRA - Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon e il presidente della Confederazione Didier Burkhalter, inaugurando oggi a Ginevra una nuova sessione del Consiglio dei diritti umani, hanno condannato i "crimini commessi in Siria" e lanciato un appello affinché in questo paese venga portato avanti il dialogo politico.

 

"I diritti universali sono minacciati" e compromessi "da atti indegni che vengono commessi ogni giorno", ha detto Ban citando i conflitti in Siria, Sud Sudan e Repubblica centrafricana nonché la situazione in Corea del Nord.

 

"In Siria tutte le parti in causa hanno commesso violazioni dei diritti umani di ampiezza e natura inimmaginabili". "Gli Stati membri del Consiglio dei diritti umani e del Consiglio di sicurezza dell'ONU hanno il dovere di mettere fine a questa guerra sanguinosa e di garantire il perseguimento dei responsabili degli abusi", ha detto il segretario generale. "L'assedio di comunità stremate dalla fame e l'uso indiscriminato di 'barili esplosivi' e di altre armi di terrore sono inaccettabili".

 

Ban ha anche espresso l'auspicio che la Conferenza "Ginevra 2", interrotta il 15 febbraio, riprenda quanto prima. Nel contempo ha invitato il governo di Damasco ad "adottare un atteggiamento costruttivo".

 

"Dopo tre anni di violenza la situazione in Siria è estremamente grave", ha detto dal canto suo il presidente della Confederazione Didier Burkhalter, ricordando che la Svizzera invita le parti a proseguire il dialogo politico.

 

Burkhalter ha condannato le violazioni del diritto internazionale umanitario, quali che siano gli autori. "Di fronte all'impunità che regna in Siria dall'inizio delle crisi è necessario permettere alla giustizia di seguire il suo corso, come peraltro richiesto da un'iniziativa di una sessantina di paesi volta a deferire la situazione siriana davanti alla Corte penale internazionale".

 

La Svizzera è del parere, ha aggiunto il presidente della Confederazione, che sia necessario prolungare il mandato della commissione d'inchiesta formata da Paulo Pinheiro e Carla del Ponte. "La pace crescerà durevolmente solo su un terreno di verità, giustizia e riconciliazione".

 

Burkhalter ha pure denunciato "le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale nella Repubblica centrafricana", ricordando che Berna sostiene la decisione del Consiglio di sicurezza dell'ONU di creare una commissione di inchiesta internazionale". Una delle priorità della Confederazione è di lottare contro il reclutamento di "soldati bambini".

 

A proposito della Corea del Nord il responsabile del Dipartimento federale degli esteri ha affermato che "la comunità internazionale non può rimanere indifferente: deve anzi fornire una risposta adeguata e urgente a una situazione che non ha riscontri nel mondo contemporaneo".

 

Ats

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