Papageno: in nome dei figli e dei futuri padri
Vignetta di Fabio Nestola
In un nostro articolo il 13 maggio 2012 avevamo proposto un resoconto sulla tavola rotonda del 30 aprile a Berna tra la CF Sommaruga, i giuristi del Dipartimento di Giustizia e Polizia, e i rappresentanti di diverse associazioni coinvolte. In discussione: la revisione della legge sui contributi alimentari (in caso di divorzio o separazione tra conviventi).
Secondo il comunicato stampa del Consiglio Federale del 4 luglio "Il progetto fa parte della nuova normativa sulla responsabilità dei genitori. Come nel caso del messaggio sull’autorità parentale, il Consiglio federale intende imperniare il progetto sul bene dei figli. Per uno sviluppo armonioso, oltre a un buon rapporto con entrambi i genitori, i figli hanno bisogno anche di un accudimento stabile e affidabile e di sicurezza economica. Le nuove disposizioni proposte in materia di mantenimento intendono garantire innanzitutto tali esigenze." Falso! Non fatevi ingannare! Il vero motivo della riforma? Ovviare alla "discriminazione" in materia di alimenti in caso di separazione tra madri sposate e madri conviventi. Le madri di secondo letto (vedi link www.donna2.ch) sono invece ignorate dalla Sommaruga. La riforma, abusando del concetto di "bene del figlio", vuole abolire la discriminazione economica tra madri sposate e celibi (attualmente la sposata ha diritto al mantenimento da parte del marito, la convivente no). La Sommaruga sostiene che il progetto di riforma si fondi sul concetto di "bene del figlio", pretendendo che l’obiettivo sia quello di garantire un contributo alimentare minimo al figlio. Il titolo del comunicato stampa "Responsabilità condivisa dei genitori: rafforzare il diritto dei figli al mantenimento" è ingannevole. Serve unicamente a far demagogia e opera di marketing politico al solo scopo di far accettare, a popolo e politici non sufficientemente informati, la riforma in corso. L’obiettivo evidente è dar seguito alle insistenti richieste delle lobby femministe e della Commissione federale per le questioni femminili che vogliono veder "rafforzato il diritto delle madri non sposate al mantenimento".
Oggi il diritto al mantenimento del figlio è oltremodo garantito dagli esorbitanti importi delle Tabelle di Zurigo. Le madri non sposate hanno meno diritti di quelle sposate: è risolvere questa discriminazione, parificandone le garanzie di mantenimento economico, il vero obiettivo della riforma!
Altro che "per il bene dei figli"! I padri separati non avranno più via di scampo! Sposati o no, con questa riforma, i padri dovranno pagare e, forse, continuerà ad essergli garantito il minimo vitale! In futuro un maschio che vorrà procreare metterà il proprio destino nelle mani della madre del proprio (si spera: "mater semper certa est, pater nunquam") figlio. Anche la separazione dopo convivenza permetterà alle madri di farsi mantenere dai padri! Tuttavia, rispetto al matrimonio, la convivenza garantirà ai padri maggiore tutela contro gli abusi permessi dall’attuale diritto di famiglia (attribuzione dell’abitazione coniugale, divisione della cassa pensione, eredità, ecc)! Il laccio attorno al collo dei futuri padri è sempre più stretto!! In caso di fallimento del progetto familiare tutti i doveri e i costi andranno a carico dei padri. Nessun diritto è garantito loro dalla prassi attuale e, men che meno, da quella futura. Uomini, di male in peggio! Matrimonio? Sicuramente no grazie! E allora, a queste condizioni, come la mettiamo con la paternità? Vi consigliamo caldamente di leggere il recente libroinchiesta della giornalista Carlotta Zavattiero dall’eloquente titolo "Poveri padri"!!
Per i padri, il ! "bene dei figli" non è solo "questione economica": noi vogliamo partecipare alla crescita dei nostri figli non solo aprendo il portafoglio. Vogliamo l’autorità parentale congiunta e l’affido equamente condiviso: questo sì – lo dicono le ricerche scientifiche – è il bene dei minori! Che ambedue i genitori mantengano ed accudiscano direttamente i figli per il tempo che vivono con loro. I principi su base scientifica per il vero bene dei figli, sono stati proposti a più riprese, da più parti, durante la tavola rotonda, ma bellamente ignorati da Sommaruga & Co. Questi "illuminati" proseguono imperterriti portando avanti un progetto che per noi corrisponde al male dei figli, della famiglia, della intera società, presente e futura. Vogliamo darci una mossa? Non sarebbe meglio, dunque, che Sommaruga & Co iniziassero ad eliminare le discriminazioni e l’arbitrarietà insiti nell’attuale prassi giudiziaria? Chi ha detto che dopo la separazione debba prendere ad esistere ex novo un genitore affidatario, di serie A, ed uno non affidatario, di serie B? Invece no! Avanti tutta con il "bene delle madri" e con "il male dei minori e dei loro padri"! Futuri padri, non avete scampo! Un rapporto fecondo e vi promettiamo miseria e povertà! Maschi, la paternità può mettere in serio pericolo il vostro futuro e quello dei vostri figli!
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