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SVIZZERALa Sommaruga stringe più forte il laccio attorno al collo dei futuri padri!

09.07.12 - 18:00
Papageno: in nome dei figli e dei futuri padri
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La Sommaruga stringe più forte il laccio attorno al collo dei futuri padri!
Papageno: in nome dei figli e dei futuri padri

Vignetta di Fabio Nestola

In un nostro articolo il 13 maggio 2012 avevamo proposto un reso­conto sulla tavola rotonda del 30 aprile a Berna tra la CF Sommaruga, i giuristi del Dipartimento di Giusti­zia e Polizia, e i rappresentanti di di­verse associazioni coinvolte. In discussione: la revisione della legge sui contributi alimentari (in caso di divorzio o separazione tra convi­venti).

Secondo il comunicato stampa del Consiglio Federale del 4 luglio "Il progetto fa parte della nuova nor­mativa sulla responsabilità dei ge­nitori. Come nel caso del messaggio sull’autorità parentale, il Consiglio federale intende imperniare il pro­getto sul bene dei figli. Per uno svi­luppo armonioso, oltre a un buon rapporto con entrambi i genitori, i figli hanno bisogno anche di un ac­cudimento stabile e affidabile e di sicurezza economica. Le nuove di­sposizioni proposte in materia di mantenimento intendono garantire innanzitutto tali esigenze." Falso! Non fatevi ingannare! Il vero mo­tivo della riforma? Ovviare alla "di­scriminazione" in materia di alimenti in caso di separazione tra madri sposate e madri conviventi. Le madri di secondo letto (vedi link www.donna2.ch) sono invece igno­rate dalla Sommaruga. La riforma, abusando del concetto di "bene del figlio", vuole abolire la discrimina­zione economica tra madri sposate e celibi (attualmente la sposata ha di­ritto al mantenimento da parte del marito, la convivente no). La Som­maruga sostiene che il progetto di ri­forma si fondi sul concetto di "bene del figlio", pretendendo che l’obiet­tivo sia quello di garantire un con­tributo alimentare minimo al figlio. Il titolo del comunicato stampa "Re­sponsabilità condivisa dei genitori: rafforzare il diritto dei figli al man­tenimento" è ingannevole. Serve unicamente a far demagogia e opera di marketing politico al solo scopo di far accettare, a popolo e politici non sufficientemente informati, la riforma in corso. L’obiettivo evi­dente è dar seguito alle insistenti ri­chieste delle lobby femministe e della Commissione federale per le questioni femminili che vogliono veder "rafforzato il diritto delle madri non sposate al manteni­mento".

Oggi il diritto al manteni­mento del figlio è oltremodo garantito dagli esorbitanti importi delle Tabelle di Zurigo. Le madri non sposate hanno meno diritti di quelle sposate: è risolvere questa discriminazione, parificandone le garanzie di mantenimento econo­mico, il vero obiettivo della ri­forma!

Altro che "per il bene dei figli"! I padri separati non avranno più via di scampo! Sposati o no, con questa riforma, i padri dovranno pa­gare e, forse, continuerà ad essergli garantito il minimo vitale! In futuro un maschio che vorrà procreare met­terà il proprio destino nelle mani della madre del proprio (si spera: "mater semper certa est, pater nun­quam") figlio. Anche la separazione dopo convivenza permetterà alle madri di farsi mantenere dai padri! Tuttavia, rispetto al matrimonio, la convivenza garantirà ai padri mag­giore tutela contro gli abusi per­messi dall’attuale diritto di famiglia (attribuzione dell’abitazione coniu­gale, divisione della cassa pensione, eredità, ecc)! Il laccio attorno al collo dei futuri padri è sempre più stretto!! In caso di fallimento del progetto familiare tutti i doveri e i costi andranno a carico dei padri. Nessun diritto è garantito loro dalla prassi attuale e, men che meno, da quella futura. Uomini, di male in peggio! Matrimonio? Sicuramente no grazie! E allora, a queste con­dizioni, come la mettiamo con la paternità? Vi consigliamo calda­mente di leggere il recente libro­inchiesta della giornalista Carlot­ta Zavattiero dall’eloquente titolo "Poveri padri"!!

Per i padri, il ! "bene dei figli" non è solo "questione economica": noi vo­gliamo partecipare alla crescita dei nostri figli non solo aprendo il por­tafoglio. Vogliamo l’autorità pa­rentale congiunta e l’affido equamente condiviso: questo sì – lo dicono le ricerche scientifiche – è il bene dei minori! Che ambedue i genitori mantengano ed accudi­scano direttamente i figli per il tempo che vivono con loro. I prin­cipi su base scientifica per il vero bene dei figli, sono stati proposti a più riprese, da più parti, durante la tavola rotonda, ma bellamente igno­rati da Sommaruga & Co. Questi "illuminati" proseguono imperterriti portando avanti un progetto che per noi corrisponde al male dei figli, della famiglia, della intera società, presente e futura. Vogliamo darci una mossa? Non sarebbe meglio, dunque, che Sommaruga & Co ini­ziassero ad eliminare le discrimina­zioni e l’arbitrarietà insiti nell’at­tuale prassi giudiziaria? Chi ha detto che dopo la separazione debba prendere ad esistere ex novo un genitore affidatario, di serie A, ed uno non affidatario, di serie B? Invece no! Avanti tutta con il "bene delle madri" e con "il male dei minori e dei loro padri"! Futuri padri, non avete scampo! Un rap­porto fecondo e vi promettiamo mi­seria e povertà! Maschi, la paternità può mettere in serio pericolo il vo­stro futuro e quello dei vostri figli!

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