RANGOON - Nel suo primo viaggio in Europa in 24 anni, la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi chiede alla comunità internazionale di investire nel suo paese. E la Coca Cola risponde: il gigante mondiale delle bibite ha chiesto infatti una licenza per fare business in Birmania, secondo quanto annunciato dall'azienda stessa in un comunicato riportato dalla Cnn.
Il paese di Suu Kyi è uno dei tre al mondo, insieme con Corea del Nord e Cuba, dove la Coca Cola non è presente. Ma il più grande produttore di bibite al mondo ha promesso investimenti "consistenti" a Rangoon nei prossimi 3-5 anni. In un primo momento i prodotti saranno inviati a paesi vicini e poi distribuiti in Birmania.
Poi, Coca Cola punta a produrre, distribuire e vendere direttamente nel paese. Il gigante delle bibite ha anche previsto una donazione di 3 milioni di dollari ai programmi di sviluppo economico destinati alle donne birmane.