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SVIZZERAPiccole usanze di un grande popolo

13.06.12 - 07:00
Ogni cultura ha le sue tradizioni che, agli occhi altrui, possono anche risultare stranezze.
Keystone
Piccole usanze di un grande popolo
Ogni cultura ha le sue tradizioni che, agli occhi altrui, possono anche risultare stranezze.

Quando il ticinese tende a tramutare la lingua di Dante in quella di Dantun, ovvero Re Rabadan, l’orecchio stride, o almeno così dovrebbe fare. Poi ci sono quelle parole comprensibili solo ai locali, come ad esempio rampichino, natel o classeur. Ma, lingua a parte, quali sono le abitudini o particolarità della nostra cultura?

Ad esempio baciarsi 3 volte sulla guancia come saluto tra amici, usanza da adattare oltre confine per evitare imbarazzanti profili a sbalzo. Oppure rimanere a casa il martedì sera perché si ha il turno del bucato e le lavatrici in appartamento non si possono piazzare. Essere scambiati per svedesi fa parte del patrimonio personale di ogni confederato, come parlare una lingua diversa dallo svizzero è una spiegazione che prima o poi è toccato a tutti dover fare.

Altra bizzarria agli occhi altrui risulta la chiusura della porta di casa, perché avere la maniglia anziché il pomello anche all’esterno può risultare poco pratico, ma doverla oltretutto alzare per chiudere a chiave sembra decisamente eccessivo. Lasciare il casco della moto sul proprio scooter, avere sempre della moneta in tasca per pagare il parcheggio, far indossare il triangolo ai bambini che si recano a scuola, mangiare presto e avere dei passeggini transformer che possono andare sullo sterrato, essere attaccati alle biciclette o diventare uno zaino nel giro di una mossa sono caratteristiche decisamente rossocrociate.

E voi? Ne avete in mente altre? Fateci sapere!

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