PROVA SU STRADAFiat 500C Twinair: Due cilindri che ti mettono il sorriso!

NOSTALGIA PORTAMI VIA – Negarlo è impossibile: guidare questo bicilindrico è un vero spasso! Una volta superati i 2'000 giri, quando entra il turbo, accelera con stupefacente vigore trattandosi solo di un “900”; la timbrica poi è originale e simpaticissima. Vien semplicemente sempre voglia di spremerlo, tanto che nel misto stretto si ha la sensazione di stare su un piccola Abarth tanta è la gioia con cui si butta in curva e la prontezza con cui risponde ai freni, anche se questi ultimi non sopportano troppo gli affaticamenti prolungati. Fatto sta che nonostante l’agilità l’assetto assorbe molto bene le buche, il che unito ad un motore che sale volentieri di giri la rende un’auto perfetta per le città italiane. Con un unico problema: i consumi.

CONSUMI VARIABILI - Se pensavate di consumare poco, questo non è il motore giusto; o forse non siete i guidatori gisti. Nonostante in FIAT abbiano fatto molto per smorzare le vibrazioni mediante un volano molto pesante e un albero controrotante, queste si manifestano con insistenza ai bassi regimi, inducendo il guidatore a tenere la lancetta del contagiri più in alto dove sono assenti. Questo è tuttavia controproducente per i consumi, che in tal caso salgono vertiginosamente: chi guida con un minimo di ragione riuscirà a stare attorno ai 6 litri ogni 100 km: sicuramente troppi per la cilindrtta (e per quanto dichiara il costruttore!), ma comunque meno della “millequattro”. Tolto l’aspetto della vibrazioni, comunque, il bicilindrico è un motore che cattura il cuore!

CAPOTE COME NEL ’57 – Se della 500 si è generalmente parlato tanto, poco si è detto di questa versione scoperta, che vede una “C” alla fine dello storico numero. La soluzione per la capote richiama anche qui il passato del “cinquino” e prevede una tela che scorre lungo il tetto per ripiegarsi sopra il posteriore. Pregevole l’ampia possibilità di aperture e l’inalterata fisionomia della vettura, il cui telaio non ha praticamente richiesto ulteriori irrigidimento come sulle scoperte convenzionali. D’altro canto quando si viaggia con al copertura interamente ripiegata si perde un po’ di visibilità posteriore.

L’ORIGINALITÀ HA UN SUO PREZZO - Dell’originale la 500 moderna prende in prestito anche diverse originali soluzioni stilistiche, si veda la strumentazione raccolta in un unico quadrante circolare o le maniglie per l’apertura delle portiere, cui si unisce una consolle centrale molto ben realizzata che riprende il colore della carrozzeria. Peccato che a cotanta bontà siano state accostate plastiche “marginali” di qualità davvero scarsa. L’ambiente che si respira all’interno è tuttavia molto gradevole, e anche osservando il modo in cui si apre il baule (esattamente come allora, vedi foto) si viene catturarti da un’ondata di nostalgia visto che, se non fosse per il motore anteriore, la nuova 500 sarebbe davvero fedelissima alla precedente. Il prezzo che si deve pagare per tutto questo è però piuttosto elevato per il segmento, anche se, onestamente, dopo il suo arrivo è diventato improvvisamente insensato comprare una qualsiasi altra city-car.