Samaras ed i suoi colleghi del governo sostenuto da una coalizione di tre partiti - la sua Nea Dimokratia, di centro destra, il Pasok socialista di Evangelos Venizelos, e la Sinistra Democratica di Fotis Kouvelis - hanno giurato oggi.
È una prima da 40 anni se si esclude il precedente governo di salvezza nazionale di Lucas Papademos. Già domani il neo premier avrà un primo incontro 'caldo': quello in Polonia ai margini della partita tra le nazionali di calcio dei due paesi, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, fautrice della linea dura nei confronti dei paesi 'spendaccioni' del sud dell'Europa.
Circa il successo del nuovo governo, secondo vari analisti greci, le scommesse sono aperte: i problemi che dovrà affrontare sono molti e di difficile soluzione. In più non ha molto tempo a disposizione, dovendo mettere in moto al più presto un piano per condurre la Grecia fuori dalla crisi.
È per questo motivo che, in base alla dichiarazione programmatica diffusa oggi, l'esecutivo guidato da Samaras si è posto come "obiettivo quello di rivedere le condizioni del memorandum" concordato con Ue, Bce e Fmi, "senza mettere in pericolo il cammino europeo del Paese o la sua permanenza nell'euro". Non sarà facile: già oggi l'Eurogruppo riunito a Lussemburgo si è spaccato sulla revisione dei paletti per gli aiuti ad Atene, con Finlandia, Olanda e Germania contrarie ad ammorbidire il memorandum.