LUGANO"In alcuni casi la lama è stata girata nel corpo di Diebold"

LUGANO - Matteo Diebold ha cercato di difendersi. Prima è stato aggredito da tergo, poi ha fronteggiato Maier e infine è stato costretto a soccombere. In sintesi è quanto emerge dalla perizia legale effettuata dal dottor Antonio Osculati. Nel tardo pomeriggio del primo giorno del processo per il delitto Diebold entra in aula il medico legale (se ne ascolteranno quattro in totale) e spiega le sue analisi. "Ho eseguito l'esame esterno del cadavere, compreso quello degli indumenti", precisa subito. Non ci sarebbe una lesione in particolare che ha determinato la morte del 40enne di Besso. "Ce ne sono diverse".

L'aggressione, stando al medico legale, si sarebbe svolta su un arco temporale che va da diverse decine di secondi fino a un paio di minuti. "Un'azione piuttosto prolungata", dice Osculati. E poi un dettaglio agghiacciante. "Si capisce che in alcuni casi si è indugiato, la lama una volta entrata nel corpo della vittima è stata girata ed è stata estratta in un altro modo. Le ferite alla mano? Sicuramente non sono state causate alla fine dell'aggressione". Poi una constatazione: "Dopo un simile delitto l'appartamento avrebbe dovuto avere molto più sangue di quello che è stato rinvenuto. Si vede che qualcuno l'ha in parte rimosso".

Il dibattimento riprenderà domani, martedì, con l'audizione del compagno di Matteo Diebold. La sentenza è prevista per lunedì prossimo.