Dopo 6 giorni trascorsi in Abruzzo, i pompieri della Capitale rientrano in Ticino: «Le criticità non sono ancora risolte. Abbiamo portato speranza»
BELLINZONA - È tempo del rientro. Dopo 6 giorni trascorsi in Abruzzo anche gli ultimi militi dei pompieri di Bellinzona tornano a casa. Desiderosi di riprendere la quotidianità, ma con un bagaglio umano ed emotivo arricchito da un'esperienza più unica che rara. «Torniamo a casa consapevoli che in Abruzzo le criticità non sono risolte ma con la consolazione di essere riusciti a strappare qualche sorriso tra la popolazione di Pietracamela alla quale, oltre ad un colpo di mano, occorreva anche una buona dose di buonumore e speranza». Perché il sisma, oltre a provocare danni e morti, rischia di portare ad un ulteriore e progressivo spopolamento e impauperimento della regione. «Di fronte a questi problemi è chiaro che il contributo portato dal nostro contingente è stato una goccia nel mare».
Un lento ritorno alla normalità - Un rientro che coincide pure con il rientro della fase acuta dell'emergenza. «Ci sono ancora molti problemi da risolvere ma si stanno ristabilendo i servizi essenziali». Il servizio postale è in funzione, l’elettricità è stata ristabilita, gli approvvigionamenti di cibo e beni di prima necessità sono nuovamente disponibili.
Amicizia di lunga data - L’impiego ticinese è iniziato grazie ai contatti d’amicizia che già da 15 anni legano i pompieri della Capitale ai Vigili del Fuoco di Teramo. Giunto sul posto, il distaccamento è stato subordinato al centro di coordinamento emergenza neve della prefettura di Teramo, assegnandogli i settori di intervento. A livello locale è stato messo a supporto del centro operativo di Pietracamela, collaborando con le autorità comunali e con gli altri enti di soccorso attivi sul posto.