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TICINO"I ticinesi sono chiusi"

03.04.13 - 10:33
Il dibattito: sempre più tedeschi lasciano la Svizzera perché non riescono a legare con gli svizzeri e si sentono soli. La testimonianza di Christine, 38enne tedesca trasferitasi in Ticino 10 anni fa
Foto d'archivio (Tipress)
"I ticinesi sono chiusi"
Il dibattito: sempre più tedeschi lasciano la Svizzera perché non riescono a legare con gli svizzeri e si sentono soli. La testimonianza di Christine, 38enne tedesca trasferitasi in Ticino 10 anni fa

BELLINZONA - Christine (nome fittizio conosciuto dalla redazione) ha 38 anni ed è arrivata in Ticino dieci anni fa. Fa parte di quei tanti tedeschi  (ne sono arrivati 27mila soltanto nel 2012) che si sono stabiliti in Svizzera per motivi professionali. “Io sono arrivata qui per caso – precisa Christine, che preferisce restare nell’anonimato – a dire la verità mi ero trasferita in Italia e poi si è presentata una buona occasione di lavoro in Ticino, che non ho voluto lasciarmi sfuggire”. La 38enne è una tedesca del nord e qui in Ticino svolge anche il lavoro di traduttrice. Qui si trova bene e dice di non soffrire di quella struggente nostalgia che tanti tedeschi in Svizzera dicono di avere. In Germania la chiamano “malattia svizzera”. I tedeschi sono quelli, più di tutti gli altri stranieri in Svizzera, lasciano la Svizzera. Nel 2012 sono stati oltre 16.000 quelli che hanno deciso di rimpatriare. “La mia situazione è un pochino differente da quella dei miei connazionali. In Ticino non mi sento sola, anche se ammetto che le persone che fanno parte della mia cerchia di conoscenze sono in larga parte di lingua tedesca”.

“Sì, perché  – come ci racconta Christine – è molto difficile fare amicizia con  la gente del posto. Ho notato che le persone restano chiuse nella loro cerchia di vecchie conoscenze e difficilmente si aprono a nuove amicizie. Mi è capitato di conoscere ticinesi soltanto nel momento in cui un’amica si era fidanzata con un ragazzo del posto”.

Una condizione, quella di Christine, molto simile a molti stranieri in Ticino. Le chiediamo, invece, se per uno straniero in Germania la vita sociale risulta in qualche modo più facile rispetto al Ticino. “Dipende soprattutto se la persona che si trasferisce in Germania si trova confrontato con una piccola o una grande realtà. Le grandi città tedesche sono cosmopolite e stabilire contatti con il prossimo è abbastanza semplice. Anche perché la vita culturale è molto vivace e di conseguenza le possibilità di aggregazione risultano più numerose”. A Christine quello che manca del suo Paese è proprio quella vivacità che si respira a pieni polmoni e l’apertura della gente: “Io non so se in altre città svizzere come a Zurigo si respira la stessa atmosfera di quelle tedesche, ma quello che posso dire è che in Ticino mi trovo confrontata con una piccola realtà e limitata nelle offerte di aggregazione sociale e culturale”.

Christine vive la sua quotidianità  condividendo interessi e parte del suo tempo libero con la sua cerchia di conoscenze: “E’ abbastanza internazionale. Ci sono tedeschi, svizzeri tedeschi, ma anche di altre nazioni. E tra di noi si parla tedesco o inglese”. “Poi ci sono i miei amici che vengono a trovarmi dalla Germania. Il Ticino lo trovano molto bello paesaggisticamente e piacevole per trascorrerci le vacanze. Ma non si sono mai dimostrati interessati a trasferirsi qui. Un po’ perché hanno famiglia e figli in patria, un po’ perché trovano il Ticino troppo piccolo”.

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