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LUGANO

Parlano i piloti: «Costretti a volare senza stipendio»

La crisi di Darwin Airlines accelera. Oggi la compagnia ha fermato i voli da Lugano. Ma ha chiesto ai dipendenti di continuare a lavorare da Lubiana
Parlano i piloti: «Costretti a volare senza stipendio»
La crisi di Darwin Airlines accelera. Oggi la compagnia ha fermato i voli da Lugano. Ma ha chiesto ai dipendenti di continuare a lavorare da Lubiana
LUGANO/GINEVRA- Le comunicazioni sono arrivate stamattina, a ciel sereno. I piloti di turno erano già allo scalo di Agno, pronti a partire con il primo volo, alle 7.00. Sono stati loro ad avvisare i colleghi. «Io dovevo volare nel p...

LUGANO/GINEVRA- Le comunicazioni sono arrivate stamattina, a ciel sereno. I piloti di turno erano già allo scalo di Agno, pronti a partire con il primo volo, alle 7.00. Sono stati loro ad avvisare i colleghi. «Io dovevo volare nel pomeriggio, un collega mi ha avvertito» spiega un giovane pilota. Un altro conferma: «Stiamo venendo a sapere le cose poco a poco, dai giornali. È indecente». 

Caos comunicativo - Il giorno dopo l'annuncio del quasi-fallimento, l'aria di tempesta è palpabile negli uffici della Darwin Airlines a Bioggio. Oggi gli aerei della compagnia a sorpresa non hanno volato da Lugano, ma il personale impiegatizio era sul posto, e così i piloti con mansioni d'ufficio. A Ginevra invece è arrivata una comunicazione, con cui la direzione ha chiesto ad alcuni dipendenti di continuare a volare, anche senza stipendio. 

«Lavoreremo senza stipendio» - Il messaggio è arrivato via mail agli equipaggi svizzeri in prestito ad Adria Airways: la compagnia slovena, proprietaria di Darwin, continua infatti a volare dall'aeroporto di Lubiana. «Dovremo lavorare pur non avendo ricevuto la paga di novembre» spiega una hostess raggiunta al telefono a Ginevra. «È una richiesta indecente, ma non abbiamo altra scelta» aggiunge. La notizia ci viene confermata dal sindacato Ssp/Vpod, che segue il personale Darwin nella città di Calvino.

Crisi nell'aria - Negli uffici di Bioggio intanto c'è un insolito via vai: avvicinando i dipendenti nei corridoi, nessuno nasconde il malumore. C'è chi ha già deciso: «Dal mese prossimo non sarò più qui. Aspetto una risposta da un'altra azienda, qui c'è poco da sperare» confessa un impiegato della logistica: l'aria cattiva l'aveva «annusata già da tempo» afferma, e si è mosso di conseguenza. 

«Nessuna certezza» - Ma non tutti hanno avuto la stessa prontezza. I piloti in particolare sono diffidenti nei confronti dei giornalisti, ma la frustrazione è più forte: «Siamo venuti qui per avere delucidazioni: ci è stato spiegato di aspettare qualche giorno, per lo stipendio di novembre. E poi?» si chiede uno di loro.

Azienda fiduciosa - Anche i vertici dell'azienda hanno l'aria di non saperlo. Il Ceo Klaus Platzer ha allontanato di persona tio.ch/20minuti dagli uffici, spiegando che «non ci saranno ulteriori dichiarazioni». Sulla questione dei salari «abbiamo fatto il possibile – taglia corto – contiamo di avere una risposta a breve dal Tribunale. Siamo molto fiduciosi che la moratoria concordataria verrà concessa». Staremo a vedere». 

 

 

 

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