Il municipale di Gordola René Grossi accusa l’esecutivo cittadino di non essere intervenuto «drasticamente» nel mese di marzo, quando erano apparsi nuovi container sul terreno
LOCARNO - La sentenza del Tribunale federale che ha revocato alla Compodino Sa l'appalto concessogli per il ritiro e lo smaltimento degli scarti vegetali di Locarno continua a fare discutere. Il Municipio di Locarno si difende dalle accuse che gli sono state mosse da René Grossi, capodicastero Sicurezza pubblica e Salute pubblica di Gordola.
Grossi - dalle pagine de la Regione - punta il dito contro l’esecutivo cittadino a cui il Municipio di Gordola aveva segnalato nel mese di marzo la posa di «maestosi nuovi container sul sedime della Compodino», zona agricola. Alla ditta la Città aveva «intimato un rapporto di contravvenzione», ma «i container - lamenta Grossi - sono sempre sul terreno». Il Municipio di Locarno viene quindi accusato di non essere intervenuto in modo «chiaro e drastico su tale modo di operare nella più palese illegalità».
Il Municipio di Locarno rispedisce le accuse al mittente, ricordando a René Grossi che «i servizi tecnici sono subito intervenuti per le verifiche», «è stata avviata nei confronti della ditta una procedura contravvenzionale poi sfociata in una sanzione amministrativa» ed è stato pure «intimato l’ordine di allontanamento dei manufatti oggetto dell’abuso».
Se i container si trovano ancora sul sedime della Compodino Sa è perché - «come dovrebbe essere chiaro a qualunque amministratore comunale» puntualizza il Municipio - «la ditta ha interposto ricorso al Consiglio di Stato» e «questo tipo di ricorso determina automaticamente la sospensione della decisione impugnata, fino a quando tale decisione non cresce definitivamente in giudicato».
In conclusione il Municipio di Locarno sottolinea di avere «agito correttamente e con la dovuta tempestività».