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LUGANO - Suscita scalpore il caso emerso sul cantiere del Palace di Lugano. Il fiore all'occhielo della Lugano che vuole ritagliarsi uno spazio nel mondo internazionale della grande cultura è sotto i riflettori per un'inchiesta da parte del Ministero pubblico per irregolarità.
Un'inchiesta che, coinvolgendo uno dei cantieri più discussi del cantone, non lascia indifferenti e che non ha mancato di provocare reazioni politiche. La prima giunge da Meinrado Robbiani, consigliere nazionale del PPD e Segretario cantonale dell'OCST, sindacato che domani presenterà, in conferenza stampa, una valutazione complessiva su quella che è ormai considerata una "progressiva degenerazione del mercato edile".
Quello denunciato stamattina, secondo Robbiani, non è che "un caso emblematico di una situazione che va degenerando in maniera inquietante ed è riconducibile a un'esplosione di una fascia di flessibilita che si alimenta con apporti esterni tramite lavoro distaccato, interinale e anche le assunzioni di breve termine di manodopera estera. Questo compromette l'equilibrio dello stesso mercato dell'edilizia che si apre ad abusi e distorsioni, genera pressione sulle condizioni di lavoro e intacca anche l'occupazione locale. Per cui urgono ulteriori misure di controllo, sanzioni ancora più severe e anche una crescita della capacità delle associazioni professionali e delle parti sociali di governare questo mercato".
p.d'a.
