BELLINZONA - Ë di oggi la notizia che la direzione del centro commerciale Serfontana sarebbe intenzionata ad aprire i negozi anche la domenica. Unia reagisce: "viene confermato il timore, già espresso dalle organizzazioni sindacali - si legge nella nota - per motivare l'opposizione alla prospettata apertura domenicale del centro Ovale di Chiasso, che la stessa, nel breve termine, avrebbe comportato l'estensione e la generalizzazione del lavoro domenicale in Ticino".
Secondo il sindacato "il padronato ha così gettato la maschera e con questa decisione si appresta a portare un nuovo duro attacco alle condizioni di vita e di impiego del personale e a scardinare gli usi e i costumi della società di questo cantone".
Il sindacato Unia, esprimendo una forte preoccupazione per quella che considera "deriva", si opporrà sia sul piano dell'azione giudiziaria sia a livello politico, in particolare attraverso il lancio del referendum contro la nuova legge sugli orari di apertura dei negozi, attualmente in discussione. Legge che mira a deregolamentare le condizioni di impiego e a generalizzare il lavoro domenicale.
Forti del sostegno del personale della vendita e dell'opinione pubblica, Unia annuncia la continuazione della lotta "contro queste derive liberiste e per un modello di societá intelligente e sostenibile".
Da parte OCST, il sindacato parla di "isteria delle aperture generalizzate" e di proposte sempre più strampalate dei manager delle grandi superfici di vendita.
La sparata odierna sortita dai rappresentanti del Centro Serfontana di Morbio Inferiore - si legge nella nota - conferma una regola individualistica e opportunistica, orientata esclusivamente a interessi parziali di comodo e di profitto, senza considerare gli interessi generali di tutto il settore, dell’economia e del mercato del lavoro cantonale".
L'OCST sostiene che la via della deregolamentazione non porta a nulla se "non quella di favorire unicamente le grandi catene e i centri commerciali".
"Senza un chiaro progetto che consideri gli interessi generali del Cantone e in mancanza di regole di tutela dei diritti sociali, salariali e della vita sociale e famigliare del personale di vendita, l’OCST avverserà ogni forma di deregolamentazione selvaggia tesa a favorire gruppi economici che rifuggono delle loro responsabilità sociali.
Invita pertanto la responsabile del DFE a valutare con la dovuta attenzione ogni ulteriore richiesta di deroga, considerando maggiormente il ruolo della parti sociali nella soluzione dei problemi del settore vendita".