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SVIZZERALa "mafia delle sigarette" a giudizio

01.04.09 - 07:38
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La "mafia delle sigarette" a giudizio

BELLINZONA - Il Tribunale penale federale da oggi il via a Bellinzona ad uno dei processi più attesi dell'anno. Nove gli imputati tra i quali vi sono anche alcuni ticinesi: Fredy Bossert, Franco della Torre e il cittadino con passaporto italiano Michele Antonio Varano. Ad accogliere giudici, avvocati ed imputati sarà la sala del Gran Consiglio che, oggi e domani, verrà prestata alla giustizia federale.

Il maxi-processo vede alla sbarra la "mafia delle sigarette italo-svizzera" e, dopo le due giornate riservate alla discussione di una serie di ecceziioni procedurali, continuerà a "singhiozzo" fino alla sentenza che è attesa per il 19 giugno. Come riporta il Corriere del Ticino di oggi, non si tratta della prima volta che un procedimento penale esce dalle aule dei tribunali andando ad occupare le sedi del potere legislativo o di altra natura. Nelle udienze di maggio il Tribunale penale federale ha previsto l'arrivo in Ticino di alcuni "pesci grossi" condannati all'ergastolo nella vicina penisola.

Tra le eccezioni procedurali che, verosimilmente, porteranno in aula stamani gli avvocati della difesa il primo, riporta il quotidiano luganese, sarà probabilmente quello della lingua: tutto il procedimento si terrà infatti in tedesco. Anche l'atto d'accusa attirerà con ogni probabilità le critiche degli avvocati difensori, esso infatti sarebbe ritenuto illecitamente motivato. Gli avvocati difensori ritengono infatti che il procuratore federale non si sarebbe limitato ad esporre nell'atto d'accusa, come invece richiederebbe, il nome degli accusati, il reato contestato, le disposizioni applicabili ed i metti di prova.

Ricostruzione dei fatti

L'accusa ritiene che l'attività il passaggio di capitali, frutto del traffico illegale di sigarette dal Montenegro all'Italia gestito dalla Camorra napoletana e dalla Sacra Corona Unita pugliese, abbia avuto inizio nei primi anni '90 e sia proseguito fino al 2001. Un riciclaggio di fondi superiore al miliardo di dollari americani che tramite conti bancari di persone e società venivano in seguito ripuliti e rimessi in circolo.

Le indagini che hanno portato al processo che si apre oggi risalgono al gennaio 2003. I primi arresti sono invece arrivati nel agosto-settembre del 2004. Lo scorso autunno è invece stato formulato il rinvio a giudizio degli imputati che erano stati posti in libertà provvisoria pochi mesi dopo i loro fermi.

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