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RIVA SAN VITALECorse clandestine: tipologie, film e giochi elettronici

22.12.04 - 10:39
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Corse clandestine: tipologie, film e giochi elettronici
RIVA SAN VITALE - L'
di martedì sera in via Motta a Riva San Vitale è dovuto ad una gara clandestina? Una delle ipotesi inizialmente era questa. Poi è stata scartata dalla Polcantonale che parla invece di 'inseguimento per un chiarimento', ma sta di fatto che, per questo tipo di gare, negli ultimi anni ci sia un ritorno di passione.

Di giorno un parcheggio di un supermercato, un tratto di autostrada o una strada di periferia ...e durante la notte un circuito di gare automobilistiche clandestine. Le tipologie di questo genere di gare sono diverse: dalle gare che iniziano ad un semaforo tra due automobilisti che nemmeno si conoscono e che vogliono mettere alla prova i loro bolidi ed il loro coraggio, alla scommessa estemporanea tra amici, alle gare clandestine organizzate. Vediamone due, in particolare: il chilometro lanciato e le gare tra nomadi.

Il chilometro lanciato

Questo tipo di gare, singole o con più auto contemporaneamente, consistono spesso in una sorta di chilometro lanciato. Un breve tratto, lungo appunto non più di mille metri, sul quale le auto, opportunamente revisionate e potenziate, possono raggiungere i 300 chilometri all'ora. L'organizzazione delle gare spesso non è improvvisata, ma a volte si e viene gestita da professionisti (o da gestori di scommesse clandestine) e limitate ad esperti. Come funziona? Si fissa l'incontro. Ci si trova. Qui avvengono gli accordi, la suddivisione delle auto in classi di potenza, l'ordine di gara e così via. Le competizioni hanno luogo da mezzanotte alle due, una staffetta segnala l'assenza di auto in circolazione e quindi il giudice di gara da il via. I piloti - meccanici, carrozzieri ma anche liberi professionisti e impiegati - si immettono nell'improvvisato circuito, mentre del personale specifico prende il tempo e poi stabilisce il vincitore.

Le gare d'auto tra nomadi

Di un'illegalità che anche l'illegalità non riconosce: le gare d'auto tra nomadi. Non hanno giorni fissi, nè orario: nascono in maniera estemporanea preferibilmente di notte, su qualsiasi striscia d'asfalto, su qualsiasi auto, preferibilmente rubata.
Non sono le corse clandestine ufficiali, quelle del grande pubblico, quelle delle auto di grossa cilindrata, quelle dove anche nell'illegalità ci sono le regole della scommessa, del premio in palio, dei circuiti privilegiati, sono invece gare di pura velocità. Quasi figlie di un'illegalità di serie B, ma forse per questo più pericolose. La molla che scatta è quella di un adattamento del retaggio culturale rom alla situazione urbana; un tempo i loro nonni facevano le corse con i cavalli e loro, i nipoti urbanizzati, fanno le gare tra auto. Auto povere, comunque difficilmente truccate. Non i bolidi dei figli papà o dei professionisti del settore.

I film: "Velocità massima" e "Fast and Furious"

All'Eur di Roma si ambientano le scene di gare di velocità clandestine raccontate nel film "Velocità massima" di Daniele Vicari con Valerio Mastrandea. La pellicola dà una mappa precisa dei giovani capitolini, annoiati e amanti del rischio, che vanno a questi appuntamenti per partecipare o assistere alle sfida a tutta velocità.

"Fast and Furious" è profusione a chili di testosterone ed adrenalina a perdere. Adorato come una rockstar, conteso dalle ragazze, il muscoloso Dom adotta un giovanotto biondo, Brian (Paul Walker), che ama la vita spericolata e ha messo gli occhi sulla sua sorellina. In realtà, Brian è un poliziotto infiltrato, col compito di sventare attività più illegali delle corse...
Il film è una macchina spettacolare piena di carambole automobilistiche, broombroom, strider di gomme e musica assordante, che si sforza di fare tendenza utilizzando i metodi più corrivi e diretti e vellicando il machismo dello spettatore.

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