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SVIZZERAUn esercito più piccolo e moderno

03.09.14 - 13:17
La riduzione degli effettivi e dei giorni di servizio, spiega Ueli Maurer, verrebbe compensata mediante una prontezza più elevata e una mobilitazione più rapida
Un esercito più piccolo e moderno
La riduzione degli effettivi e dei giorni di servizio, spiega Ueli Maurer, verrebbe compensata mediante una prontezza più elevata e una mobilitazione più rapida

BERNA - Più piccolo, meglio equipaggiato, e pronto ad essere mobilitato in tempi brevi in caso di eventi eccezionali. È questo l'esercito del prossimo futuro sul quale il parlamento dovrà pronunciarsi sulla base del messaggio adottato oggi dal Consiglio federale. A partire dal 2017, inoltre, l'armata dovrebbe disporre di limiti di spesa quadriennali affinché possa pianificare meglio i propri bisogni, stimati per ora in 19,5 miliardi di franchi, ossia 4,87 miliardi l'anno.

Per quanto riguarda i soldati, ha esordito il capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) Ueli Maurer, il loro numero verrà diminuito a 100 mila unità dagli attuali 180 mila, come anche il numero di giorni di servizio, limitati a 5 milioni (da 6,3 milioni di ora).

Ciò comporterà un taglio dei giorni consacrati all'istruzione dei militari di truppa da 260 a 225 giorni. La scuola reclute sarà ridotta a 18 settimane, mentre in futuro i corsi di ripetizione dureranno, di regola, due settimane.

Quanto al numero di soldati, stando a Maurer si tratta di un tipico compromesso alla svizzera tra chi vorrebbe un esercito ancora più grande, e chi invece lo immagina ancora più piccolo.

Più piccolo ma più efficiente - Un esercito più piccolo non significa tuttavia un esercito peggiore. "Per poter rispondere alle sfide del futuro e ai compiti previsti dalla Costituzione, la truppa sarà meglio istruita, meglio equipaggiata e capace di reagire alle minacce in tempi brevi", ha spiegato il capo dell'esercito André Blattmann.

In caso di bisogno, ha sottolineato, un terzo degli effettivi, ossia 35 mila soldati, dovrebbero poter essere mobilitati entro una decina di giorni ed equipaggiati di tutto punto. A tale scopo, gli arsenali dovrebbero tenere pronto il necessario. I primi ad essere impiegati sarebbero i militi di professione e quelli in servizio continuato, ha precisato Blattmann.

Come sottolineato dal ministro della difesa Ueli Maurer, si tratta di reintrodurre la mobilitazione, scaglionata tuttavia in 4 fasi. Per Maurer, il recupero parziale del concetto di mobilitazione si spiega col raffreddarsi nel corso degli anni dell'euforia seguita alla caduta del muro di Berlino.

I vertici dell'esercito intendono anche porre l'accento sull'istruzione. Concretamente, ha spiegato Blattmann, i quadri di milizia torneranno ad assolvere un'intera scuola reclute. Sarà pure reintrodotto il pagamento completo del grado. In vista di un corso di ripetizione, quest'ultimi dovranno riunirsi una settimana prima per prepararsi. Tali cambiamenti dovranno essere concretizzati entro il 2020.

Il futuro esercito, suddiviso in 4 grandi regioni territoriali, sarà anche meglio ancorato alla società e pronto per venire in aiuto alle autorità civili in caso di necessità (protezione edifici, catastrofi, ecc.)

In merito ai compiti di promozione della pace, in futuro il DDPS dovrà mettere a disposizione 500 soldati al posto dei 300 attuali. Ciò comporterà anche un aumento del costi di simili operazioni - da 40 milioni a 100 milioni - ha spiegato Maurer.

Equipaggiamento futuro e crediti quadriennali - In merito all'equipaggiamento futuro dell'esercito, Maurer ha parlato della necessità di colmare le lacune a livello di difesa aerea con l'acquisto di droni e sistemi antimissile, cui in futuro - ossia dal 2020 - dovrebbe aggiungersi l'acquisto di nuovi caccia da combattimento in sostituzione degli F/A-18. Si sta pensando anche a migliorare la mobilità delle truppe destinate alla promozione della pace mediante mezzi di trasporto aereo.

Vi è anche bisogno di recupero per le truppe di terra, che dovranno essere dotate di veicoli protetti, ha spiegato. Un altro grande settore riguarda anche la protezione da attacchi cibernetici provenienti dall'estero.

Stando a Blattmann, la cooperazione con l'estero rimarrà fondamentale anche in futuro, sia per la formazione dei piloti sia per l'addestramento della truppa con i nuovi sistemi d'arma (lanciamissili, ecc.).

Stando a Maurer, il Consiglio federale ha preso nota del fabbisogno in materia di acquisti. Entro la fine di quest'anno se ne saprà di più.

Poiché nel primo quadriennio di spesa 2017-2020, non ci saranno verosimilmente sufficienti progetti d'acquisto con effetto sui pagamenti, è stato fissato un preventivo di 19,5 miliardi.

Cura dimagrante confermata - Il Consiglio federale ha anche confermato la volontà di ridurre il proprio parco immobiliare di 8,7 miliardi di franchi e il nuovo piano di stazionamento dell'armata. In tutto verranno chiuse sette piazze d'armi, tre aerodromi militari (Buochs, Sion, Dübendorf) e altre strutture destinate al combattimento.

Verranno chiuse quindi basi logistiche sotterranee e bunker per l'artiglieria costruiti durante la Guerra fredda.

Ats

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