La Commissione europea progetta di cambiare il sistema relativo alle indennità di disoccupazione per i lavoratori frontalieri. La modifica potrebbe costare caro alla Confederazione
BERNA - L'UE progetta di cambiare il sistema relativo alle indennità di disoccupazione per i frontalieri. Questa modifica - anticipata dalla RSI - se dovesse concretizzarsi comporterebbe un'enorme spesa supplementare per la Svizzera che potrebbe costare centinaia di milioni di franchi.
La Commissione europea propone infatti che i lavoratori che perderanno il lavoro in futuro dovranno ricevere la disoccupazione nel Paese in cui erano impiegati. Attualmente gli oltre 314.000 lavoratori frontalieri che lavorano in Svizzera pagano i contributi di disoccupazione nel nostro Paese, ma una volta perso l'impiego ricevono la disoccupazione dal loro Paese d'origine. La Svizzera attualmente versa un risarcimento ai lavoratori per al massimo cinque mesi. Ma con la nuova proposta questo lasso di tempo potrebbe allungarsi.
La proposta della Commissione mira infatti a stabilire «un legame più forte tra il luogo in cui vengono pagati i contributi e quello in cui le quote vengono rivendicate, per assicurare un'equa ripartizione degli oneri tra gli Stati membri». Il testo, che dovrà essere discusso al Parlamento europeo, si applica pure ai «cittadini inattivi», che «non lavorano o che non cercano attivamente impiego» in un altro Paese. «Gli Stati membri possono decidere in questo caso di non accordare le prestazioni sociali».