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ACBBellinzona tra sogni e speranze. Intanto ritrova il proprio marchio

07.10.13 - 18:21
Il logo granata è tornato a casa, trasferito da Roberto Nava. Il futuro? Fusione o Quinta Lega
Ti-Press/Gabriele Putzu
Bellinzona tra sogni e speranze. Intanto ritrova il proprio marchio
Il logo granata è tornato a casa, trasferito da Roberto Nava. Il futuro? Fusione o Quinta Lega
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BELLINZONA – Il marchio del Bellinzona è tornato a casa. Nel pomeriggio di oggi i dirigenti dell’Associazione Calcio (che nulla c’entra con l’ACB SA appena fallita) lo hanno infatti riottenuto, insieme con il logo della società, da Roberto Nava.

Nava era salito agli onori della cronaca qualche mese fa quando aveva depositato presso l’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale il marchio del FC Mendrisio, scatenando le ire della società e della città momò.

Lo stesso fece con quello dei granata ai quali, tuttavia, ha appena riconsegnato la proprietà di colori ed effige. Senza richiedere alcun compenso. Il marchio è parte essenziale nell’economia di una società: a esso sono infatti legati aspetti economici e di tradizione.

“Voglio subito spezzare una lancia in favore del signor Nava: per restituire il marchio al Settore Giovanile non ha chiesto alcun rimborso – ha dichiarato Paolo Righetti, presidente dell’Associazione Calcio Bellinzona ai microfoni di Radio Fiume Ticino – anzi ha pagato di tasca sua tutte le spese relative al trasferimento di proprietà”.

Questo potrebbe essere un primo passo verso la rinascita della società. “Per quanto riguarda il calcio professionistico… prima di rivedere il Bellinzona a buon livello probabilmente passeranno degli anni. Dopo il trambusto legato al fallimento ci siamo presi una pausa, necessaria per capire come muoverci. Siamo a un punto d’inizio ed è inutile nascondere che, senza una fusione, difficilmente la società potrà ripartire da una serie diversa da una Quinta lega. Anche l’unione con un’altra realtà andrà studiata nei minimi particolari. È vero che essa potrebbe riportarci immediatamente in campionati come la Seconda lega, ma è una strada percorribile solo se ci sarà la possibilità di farlo continuando a utilizzare il nostro nome e a portare il rombo granata sul petto”.

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